giovedì 13 settembre 2018

Il mitico Trap (Giovanni Trapattoni) uno degli allenatori di calcio più vincenti nella storia, premiato con la castagna d'oro al Galà della Castagna di Frabosa Sottana





Giovanni Trapattoni (Cusano Milanino, 17 marzo 1939) è un ex allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Noto col diminutivo di Trap e definito da Salvatore Lo Presti il tecnico più rappresentativo del calcio italiano del secondo dopoguerra, è uno dei teorici e massimi interpreti della Zona mista, schema tattico che coniuga le caratteristiche di catenaccio e calcio totale; è l'allenatore italiano più vittorioso a livello di club nonché uno dei più titolati al mondo avendo conquistato i campionati di lega d'Italia (un record di sette), Germania, Portogallo e Austria (uno a testa) per un totale di dieci titoli nazionali, facendone uno dei cinque allenatori – assieme allo jugoslavo Tomislav Ivić, all'austriaco Ernst Happel, al portoghese José Mourinho e al suo connazionale Carlo Ancelotti – capaci di vincere almeno un torneo nazionale di prima divisione in quattro paesi diversi, oltre a sette titoli ufficiali a livello internazionale che ne fanno il sesto allenatore al mondo – quarto in Europa – col maggior numero di trofei conquistati in tale categoria.

Ispirato da Nereo Rocco, che l'allenò in tre periodi diversi durante la sua quindicennale carriera agonistica al Milan nella professione di allenatore si distinse sia per la sua conoscenza strategica superiore sia per la meticolosità nei dettagli, nell'abilità nella lettura delle partite e nell'utilizzo dei cambi nonché per le notevoli abilità motivazionali verso i suoi giocatori; ottenne la maggior parte di questi allori con la Juventus, squadra che guidò ininterrottamente in un primo periodo dal 1976 al 1986, e successivamente dal 1991 al 1994, costituendo il ciclo più duraturo nella storia del calcio professionistico italiano e riuscendo a inanellare sei campionati di Serie A e due Coppe Italia, diventando al contempo il primo allenatore nella storia ad aver vinto le tre principali competizioni per club organizzate dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee (UEFA) con la stessa squadra e, in seguito, tutte le manifestazioni allora gestite dalla confederazione, un'impresa mai riuscita prima nel calcio europeo. È inoltre uno dei pochi sportivi ad aver vinto la Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe e la Coppa Intercontinentale sia da giocatore che da allenatore vantando, infine, il primato di affermazioni in Coppa UEFA (3), condiviso con Unai Emery.

Commissario tecnico della nazionale italiana dal 2000 al 2004, fu successivamente CT della nazionale irlandese dal 2008 al 2013, con cui sfiorò la qualificazione al campionato del mondo 2010 disputato in Sudafrica al termine di una polemica sfida contro la Francia, riuscendo in seguito a qualificarla due anni dopo al campionato d'Europa 2012 tenutosi congiuntamente in Polonia e Ucraina, traguardo raggiunto per la prima volta dai Boys in Green dal 1988.

Nel 2007 fu inserito dal quotidiano britannico Times in una lista dei cinquanta migliori allenatori della storia del calcio] e, sei anni più tardi, dall'emittente televisiva statunitense ESPN nella speciale classifica dei venti più grandi allenatori. Infine, fu introdotto nella Hall of fame del calcio italiano nella categoria allenatore italiano nel 2012.

Carriera

Giocatore

Club

Impiegato nel ruolo di mediano, ma anche difensore o terzino all'occorrenza, Trapattoni fu una colonna portante del Milan allenato dal paròn Nereo Rocco, col quale vinse quasi tutto: due scudetti, altrettante Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa intercontinentale, oltre alla Coppa Italia 1966-1967.

Ha giocato con il Milan per 14 stagioni, collezionando 274 partite di campionato. Segnò anche uno dei 6 gol nella partita valida per l'andata dell'Intercontinentale contro il Santos, vinta dal Milan per 4 a 2. Esordì in rossonero nel 1958 in Milan-Como, ma la prima partita in Serie A la giocò a vent'anni, in SPAL-Milan (0-3) del 24 gennaio 1960.

Terminò la carriera giocando una stagione nel Varese collezionando 10 presenze.

Nazionale

Prese parte con la Nazionale ai Giochi di Roma 1960

Con gli azzurri ha disputato 17 partite (l'ultima contro la Danimarca nel 1964) segnando un gol in amichevole contro l'Austria. Prese parte anche alla spedizione del campionato del mondo 1962 in Cile, indossando la maglia numero 6; molto atteso a questa competizione in cui sarebbe stato il mediano titolare, dovette fare da spettatore a causa di un grave infortunio al legamento tibiale.

La sua esperienza in nazionale è legata probabilmente al ricordo di una partita tra Italia e Brasile giocata allo stadio San Siro a Milano il 12 maggio 1963, dove Trapattoni riuscì ad annullare completamente il gioco di Pelé. L'asso brasiliano chiese il cambio al 26' e al suo posto entrò Quarentinha, al quale Trapattoni si attaccò con ancor più foga. L'Italia alla fine vinse la partita 3-0 e Trapattoni si consacrò ancora di più come difensore. In realtà, ritornando su questo fatto, Pelé nel 2000 affermò che a impedirgli di giocare bene era stato un forte mal di pancia e che però dovette giocare almeno per un po' per questioni di contratto. Lo stesso Trapattoni non ha mai voluto vantarsi di quell'episodio, anzi, disse prima ancora delle dichiarazioni di Pelé che: «La verità di quel giorno è che lui era mezzo infortunato. Stanco. Io sono stato un buon calciatore, ma lasciamo stare Pelé. Quello era un marziano».

Allenatore

Gli esordi al Milan e il ciclo vittorioso alla Juventus


La sua carriera di allenatore cominciò, ad appena trentaquattro anni, nella squadra di cui fu bandiera da calciatore, il Milan. L'8 aprile 1974 subentrò come traghettatore a Cesare Maldini, esordendo due giorni dopo in occasione della vittoriosa semifinale di Coppa delle Coppe contro il Borussia M'gladbach (2-0); i rossoneri, sempre con Trapattoni in panchina, persero poi la finale della competizione contro il Magdeburgo, mentre chiusero il campionato al settimo posto. Il 21 maggio lasciò la guida della prima squadra a Gustavo Giagnoni, passando al ruolo di vice dello stesso per la stagione 1974-1975. Il 2 ottobre 1975 venne nuovamente richiamato alla guida della squadra, sostituendo l'esonerato Giagnoni: per il resto della stagione 1975-1976, affiancato dal suo ex allenatore Nereo Rocco quale direttore tecnico, diresse quindi in prima persona la formazione meneghina che concluse il campionato al terzo posto.

Durante l'esperienza milanista il giovane allenatore non conseguì risultati di rilievo, sicché destò una certa sorpresa quando, il 25 maggio 1976, Giampiero Boniperti lo chiamò sulla panchina della Juventus Facendo presto ricredere gli scettici, a Torino Trapattoni vivrà il suo periodo di maggior successo: vinse immediatamente lo scudetto, ottenendo nell'occasione il record di punti nei campionati italiani a 16 squadre (51 su 60, nell'epoca dei 2 punti a vittoria), assieme alla Coppa UEFA — il primo importante trionfo internazionale nella storia del club piemontese — nei dieci anni del suo primo ciclo con la squadra bianconera, Trapattoni vincerà in totale 6 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa UEFA, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale, diventando il primo e tuttora unico allenatore capace di conquistare tutte le maggiori competizioni confederali per club.

L'Inter e il ritorno alla Juve

Trapattoni viene portato in trionfo dai giocatori dell'Inter dopo la vittoria dello scudetto dei record; il tecnico è il più vincente nella storia del campionato italiano con 7 titoli (6 con la Juventus e 1 coi nerazzurri).

Già sul finire della stagione 1985-86 annunciò la separazione dalla Juventus, per trasferirsi all'Inter Nonostante i deludenti risultati nelle coppe, che nel 1988 portarono la dirigenza a rivedere la sua posizione, fu confermato alla guida della squadra. Nel campionato 1988-89 portò i nerazzurri a vincere il 13º scudetto della propria storia, ottenendo 58 dei 68 punti disponibili: la formazione meneghina si laureò campione nazionale con ben cinque giornate d'anticipo. L'anno seguente gli riservò un'altra eliminazione in Europa e la vittoria della Supercoppa italiana, mentre nel 1990-91 conquistò la Coppa UEFA  L'ultima partita sulla panchina interista fu il 26 maggio 1991, guidando i nerazzurri contro il Lecce nella giornata conclusiva del campionato.

Trapattoni, di ritorno alla Juventus, e Vialli posano con il trofeo della Coppa UEFA 1992-1993; con 3 successi, il tecnico è il più titolato nella storia della competizione, a pari merito con Unai Emery

Rientrò quindi alla Juventus, a un lustro dal suo primo ciclo sotto la Mole. La seconda esperienza sulla panchina bianconera fu più breve e meno gloriosa della precedente, ciononostante ebbe modo di vincere un'altra Coppa UEFA nell'edizione 1992-93: si trattò del terzo successo personale nella competizione, primato ancora resistente. Nel 1994 salutò definitivamente la società piemontese, della quale risulta il tecnico più vincente con 14 trofei conquistati.

Bayern Monaco e la parentesi di Cagliari

Nel 1994 iniziò l'esperienza in Germania alla guida del Bayern Monaco, con il quale vinse un campionato tedesco (1996-1997), la Coppa di Lega tedesca del 1997 e una Coppa di Germania (1997-1998). Nella stessa ultima stagione non riuscì a ripetere il trionfo in Bundesliga, terminando secondo dietro il Kaiserslautern che da neopromosso si era aggiudicato a sorpresa il titolo nazionale. L'esperienza teutonica fu vissuta in due periodi distinti, intervallati da un fugace ritorno in Italia alla guida del Cagliari, conclusosi con le premature dimissioni del tecnico.

Della sua seconda esperienza al Bayern Monaco, rimase celebre la conferenza stampa[ cui presenziò il 10 marzo 1998 a Monaco di Baviera, nella quale attaccava a più riprese, in un tedesco piuttosto maccheronico, i calciatori Strunz, Basler e Scholl, accusati di scarso impegno e di mancanza di professionalità.

Fiorentina

Dal 1998 al 2000 ricoprì l'incarico di allenatore della Fiorentina. Positiva fu la stagione d'esordio 1998-1999, in cui i viola tornarono dopo anni a lottare per lo scudetto, chiudendo la classifica a un terzo posto che valse la qualificazione alla Champions League; nello stesso anno la squadra giungerà alla finale di Coppa Italia, persa nel doppio confronto contro il Parma unicamente per la regola dei gol in trasferta.

Meno fortunata si rivelò la seconda e ultima annata a Firenze, con i gigliati a concludere il campionato alla settima piazza; sarà tuttavia degna di nota la cavalcata in Champions League, con la squadra toscana che supererà il turno preliminare e la prima fase a gruppi, piazzandosi dietro al Barcellona ma avanti all'Arsenal, mentre nella seconda fase a gironi arriveranno terzi dietro il Manchester United di Alex Ferguson, allora campione in carica, e il Valencia di Héctor Cúper, futuro finalista nella competizione.

Nazionale italiana

Lasciata la panchina della squadra gigliata il 6 luglio 2000 sostituì il dimissionario Dino Zoff sulla panchina dell'Italia reduce dalla finale persa agli campionato d'Europa 2000 contro la Francia, esordendo con le qualificazioni per il campionato del mondo 2002 che l'Italia superò da imbattuta. Nella fase finale, fu protagonista di un curioso episodio gettando l'acqua santa sul terreno di gioco. Sul campo, la squadra deluse però le aspettative: dopo aver superato, con qualche fatica, la fase a gironi fu eliminata dalla Corea del Sud negli ottavi di finale, seguita da numerose polemiche per l'arbitraggio dell'ecuadoriano Byron Moreno. Già prima del torneo, l'allenatore era stato bersaglio dei tifosi per la scelta di non convocare Roberto Baggio

Dopo aver superato le qualificazioni al campionato d'Europa 2004, decise di non includere Gilardino nella rosa dei 23: la competizione si rivelò un altro fallimento, con l'uscita nei gironi (favorita da un pareggio, per 2-2, tra Svezia e Danimarca). Al termine della spedizione portoghese decide di lasciare la nazionale venendo sostituito da Marcello Lippi, lo stesso tecnico che gli era succeduto sulla panchina della Juventus nel 1994.

Le esperienze in giro per l'Europa

Dopo l'addio alla nazionale, firma per il club portoghese del Benfica Nella stagione 2004-05 riporta la squadra a vincere il titolo nazionale, assente da 11 anni. Passa poi allo Stoccarda, da cui viene esonerato agli inizi del 2006.

La stagione 2006-07 lo vede allenare il Red Bull Salisburgo, con cui vince (in anticipo di 5 giornate) il campionato austriaco. Questo titolo lo rende il tecnico italiano più vincente a livello di club.

Nazionale irlandese

Nel maggio 2008 assume la carica di commissario tecnico della nazionale irlandese; sceglie Marco Tardelli come vice e Liam Brady come ulteriore assistente, entrambi suoi ex giocatori nella Juventus dei primi anni 1980.

Nelle qualificazioni al campionato del mondo 2010, la nazionale irlandese è stata nello stesso girone dell'Italia, dunque il 1º aprile 2009, allo Stadio San Nicola di Bari, Trapattoni ha incontrato da avversario la squadra azzurra allenata da Marcello Lippi (partita finita 1-1); il 10 ottobre 2009, al Croke Park di Dublino, ferma nuovamente l'Italia sul 2-2 acquisendo matematicamente il secondo posto nel girone che vale gli spareggi. Tuttavia agli spareggi l'Irlanda perde contro la Francia in casa per 0-1 e viene eliminata nella gara di ritorno ai supplementari (1-1) con un gol irregolare di William Gallas su assist di Thierry Henry, il quale aveva controllato il pallone con la mano (ciò comporterà forti polemiche e una squalifica per Henry).

Nel dicembre 2010 ha accettato, insieme al suo staff, una decurtazione dello stipendio. Ciò è stato necessario per non pesare sul bilancio della federazione, ridottosi a seguito della crisi economica.

L'11 ottobre 2011 l'Irlanda si piazza al secondo posto nel gruppo B con 21 punti, dietro alla Russia, grazie all'ultima partita vinta contro l'Armenia per 2-1. I Boys in Green sono così costretti ad affrontare nuovamente i play-off, questa volta contro l'Estonia, per poter accedere alla fase finale del campionato d'Europa 2012; stavolta però gli irlandesi si impongono nettamente a Tallinn per poi pareggiare a Dublino, conquistando così, dopo 24 anni, la qualificazione all'Europeo. Nel 2011 vincono inoltre la Nations Cup battendo Galles, Irlanda del Nord e Scozia. Nella fase finale della competizione l'Irlanda è stata sorteggiata nel gruppo C insieme a Spagna, Italia e Croazia. Qui viene però sconfitta da tutte e tre le squadre. Nonostante l'eliminazione, Trapattoni viene riconfermato per altri due anni sulla panchina della nazionale.

L'11 settembre 2013, dopo due sconfitte rimediate dall'Irlanda nel girone di qualificazione al campionato del mondo 2014 contro Svezia e Austria, che compromettono il passaggio del turno, rescinde consensualmente il contratto che lo legava alla federazione irlandese.

Fuori dal campo

Già opinionista di Mediaset Premium per le partite di Champions League, per la stagione 2015-2016 è in Rai come opinionista alla Domenica Sportiva e commentatore tecnico, al fianco di Alberto Rimedio, delle partite della nazionale italiana, venendo tuttavia sostituito da Walter Zenga prima del campionato d'Europa 2016

Nel settembre 2015 esce il suo libro Non dire gatto scritto con Bruno Longhi