sabato 26 settembre 2020
Aspettando il Galà in e-bike - sabato 3 ottobre ore 10,30
mercoledì 23 settembre 2020
lunedì 21 settembre 2020
La campionessa di sci alpino Marta Bassino, atleta di casa è di Borgo San Dalmazzo (Cuneo) premiata con la Castagna d'Oro
Marta Bassino (Cuneo, 27 febbraio 1996) è una sciatrice alpina italiana.
Infanzia ed esordio nell'agonismo
Originaria di Borgo San Dalmazzo, Marta Bassino è stata avviata allo sci alpino all'età di due anni dal padre, maestro di sci e suo allenatore fino all'età di 14 anni, è cresciuta sportivamente dapprima nelle file dello Sci Club Lurisia (ove ha militato dal 2001 al 2003)[4], poi dal 2003 al 2013 nello Sci Club Val Vermenagna e successivamente nella squadra del comitato piemontese FISI Alpi Occidentali. Tra i suoi primi risultati di rilievo, nelle edizioni 2009 e 2011 del trofeo Topolino, ha vinto rispettivamente lo slalom gigante per la categoria ragazze e si piazza 6ª nella medesima gara, valida per la categoria allieve.
Stagioni 2011-2013
Ha esordito nelle competizioni della Federazione Internazionale Sci nel dicembre 2011 in una doppia gara FIS tenutasi a Moso in Passiria, piazzandosi 19ª in slalom gigante e non concludendo lo slalom speciale. Due mesi dopo ha esordito in Coppa Europa, partecipando al supergigante di Sella Nevea del 14 febbraio 2012, che ha chiuso al 43º posto.
Nella stagione 2012-13 ha ottenuto i primi punti (in totale 43) in Coppa Europa, piazzandosi 12ª e 16ª nelle due discese libere di Sankt Anton am Arlberg e 25ª nel supergigante di Sella Nevea: nella classifica generale è risultata al 106º posto. A febbraio 2013 ha poi preso parte ai Mondiali juniores del Québec, piazzandosi 6ª nella discesa libera e non concludendo le gare di supergigante e di slalom gigante. A marzo 2013 è stata arruolata nel Centro Sportivo Esercito, col grado di caporale VFP4.
Stagioni 2014-2015
La stagione 2013-2014 in Coppa Europa ha visto la Bassino conquistare i primi successi in campo internazionale: il 27 gennaio 2014 ha vinto la sua prima gara di Coppa Europa, lo slalom gigante di Sestriere. Nel corso della stagione ha ottenuto altri cinque piazzamenti tra le prime dieci, sempre in slalom gigante; in totale ha conquistato 377 punti, chiudendo al 17º posto la classifica generale e al 4º quella di slalom gigante. Nel mese successivo ha vinto la medaglia d'oro nello slalom gigante e si è piazzata 17ª nel supergigante ai Mondiali juniores di Jasná. A seguito di tali risultati è stata convocata per la prima volta nella squadra italiana di Coppa del Mondo, esordendo nello slalom gigante delle finali della stagione 2013-2014 tenutesi a Lenzerheide, che ha concluso al 19º posto. Nel corso della stagione ha conquistato il suo primo titolo nazionale assoluto, in slalom gigante a Livigno.
Nell'annata 2014-2015 la Bassino è entrata a far parte della squadra nazionale B, partecipando a otto tappe di Coppa del Mondo: il miglior risultato è stato il 6º posto nello slalom gigante di Åre, grazie al quale si è qualificata per le finali di Coppa del Mondo a Méribel, ove ha concluso al 10º posto lo slalom gigante (dopo aver terminato 4ª la prima manche). Convocata per i Mondiali di Vail/Beaver Creek 2015, ha chiuso all'8º posto la prima manche dello slalom gigante, ma non è riuscita a concludere la seconda. Ai Mondiali juniores di Hafjell dello stesso anno si è piazzata 7ª nel supergigante, 25ª nello slalom speciale, 12ª nella combinata e non ha concluso lo slalom gigante.
Stagioni 2016-2020
Stabilmente inserita nella selezione nazionale di Coppa del Mondo, nella stagione 2015-2016 ha ottenuto vari piazzamenti a punti in discesa libera, slalom gigante e combinata (il miglior risultato è stato il 5º posto nello slalom gigante di Jasná): a fine stagione è risultata 45ª in graduatoria generale e 13ª in quella di slalom gigante (rispettivamente con 193 e 178 punti). Il 22 ottobre 2016 ha ottenuto a Sölden il suo primo podio in Coppa del Mondo, classificandosi 3ª nello slalom gigante vinto dalla svizzera Lara Gut; nel prosieguo della stagione ha replicato il medesimo risultato negli slalom giganti di Plan de Corones e di Aspen, piazzandosi con regolarità tra le prime 5 posizioni. È riuscita inoltre ad andare a punti anche in supergigante e combinata. A fine stagione è risultata 18ª in classifica generale e 6ª in quella di slalom gigante, vincendo inoltre il premio come miglior giovane della graduatoria.
Ai Mondiali di Sankt Moritz 2017 si è classificata 11ª nello slalom gigante e 17ª nella combinata; l'anno dopo ai XXIII Giochi olimpici invernali di Pyeongchang 2018, sua prima presenza olimpica, si è classificata 5ª nello slalom gigante, 10ª nella combinata e non ha completato lo slalom speciale. L'anno dopo ai Mondiali di Åre ha vinto la medaglia di bronzo nella gara a squadre (partecipando come riserva) ed è stata 13ª nello slalom gigante e 13ª nella combinata; il 30 novembre dello stesso anno ha conquistato a Killington in slalom gigante la sua prima vittoria in Coppa del Mondo. Con i secondi posti ottenuti il 25 (discesa libera) e 26 (supergigante) gennaio 2020 a Bansko, nonché il terzo posto in parallelo del 19 gennaio a Sestriere, diviene la prima sciatrice italiana in grado di salire sul podio in cinque diverse specialità. A fine stagione si classifica 5ª in classifica generale.
Caratteristiche tecniche
Atleta dal fisico minuto e longilineo, adotta una sciata scorrevole, caratterizzata da continuità di movimento, larga base d'appoggio e capacità di mantenere alta velocità anche in fase di curva. Tecnicamente polivalente, è specialista dello slalom gigante ed è competitiva ad alto livello anche nelle discipline veloci (discesa libera e supergigante, ove riesce ad essere particolarmente efficace nei tracciati tecnici piuttosto che in quelli all'insegna della scorrevolezza pura).
Palmarès
Mondiali
1 medaglia:
1 bronzo (gara a squadre a Åre 2019)
Mondiali juniores
1 medaglia:
1 oro (slalom gigante a Jasná 2014)
Coppa del Mondo
Miglior piazzamento in classifica generale: 5ª nel 2020
11 podi (1 in discesa libera, 1 in supergigante, 6 in slalom gigante, 2 in combinata, 1 in gigante parallelo):
1 vittoria (in slalom gigante)
4 secondi posti (1 in discesa libera, 1 in supergigante, 1 in slalom gigante, 1 in combinata)
6 terzi posti (4 in slalom gigante, 1 in combinata, 1 in gigante parallelo)
Coppa del Mondo - vittorie
Data Località Paese Specialità
30 novembre 2019 Killington Stati Uniti Stati Uniti GS
Legenda:
GS = slalom gigante
Coppa Europa
Miglior piazzamento in classifica generale: 17ª nel 2014
2 podi:
1 vittoria
1 secondo posto
Coppa Europa - vittorie
Data Località Paese Specialità
27 gennaio 2014 Sestriere Italia Italia GS
Legenda:
GS = slalom gigante
Campionati italiani
6 medaglie:
3 ori (slalom gigante nel 2014; slalom gigante, combinata alpina nel 2019)
3 bronzi (slalom gigante nel 2015; combinata nel 2016; supergigante nel 2019)
Campionati italiani giovani
5 medaglie:
3 ori (discesa libera nel 2015, supercombinata nel 2015 e nel 2016)
2 argenti (supergigante nel 2015, discesa libera nel 2016)
1 bronzo (slalom speciale nel 2016)
Campionati italiani aspiranti
Campionessa italiana aspiranti di slalom gigante nel 2012
Campionessa italiana aspiranti di supergigante nel 2012
Campionessa italiana aspiranti di discesa libera nel 2012
venerdì 18 settembre 2020
La campionessa di snowboard Michela Moioli premiata con la Castagna d'Oro
Michela Moioli (Alzano Lombardo, 17 luglio 1995) è una snowboarder italiana, campionessa olimpica di snowboard cross ai Giochi olimpici di Pyeongchang 2018.
Dopo avere partecipato all'EYOF di Liberec 2011 (6ª nello snowboard cross e 17ª nello slalom gigante parallelo) e ai Mondiali juniores svolti a Chiesa in Valmalenco lo stesso anno (5ª nello snowboard cross), nel dicembre 2012 Michela Moioli ha disputato anche la sua prima Coppa del Mondo all'età di 17 anni.
Due volte medaglia di bronzo ai Mondiali juniores, partecipa alle Olimpiadi di Soči 2014 raggiungendo la finale, ma durante la gara subisce una caduta che le provoca la rottura del legamento crociato.
Vincendo la medaglia di bronzo nello snowboard cross ai Mondiali di Kreischberg 2015 diventa la prima italiana a vincere una medaglia in questa disciplina ai campionati mondiali. L'anno seguente vince anche la Coppa del Mondo di specialità e poi ai campionati mondiali di Sierra Nevada 2017 ottiene la sua seconda medaglia di bronzo.
Alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018, prima italiana di sempre, si laurea campionessa olimpica davanti alla francese Julia Pereira de Sousa-Mabileau e alla ceca Eva Samková. L'anno successivo vince la terza medaglia di bronzo ai Mondiali di Park City 2019 e guadagna pure il secondo posto nello snowboard cross a squadre insieme a Omar Visintin.
Palmarès
Giochi olimpici
1 medaglia:
1 oro (snowboard cross a Pyeongchang 2018).
Mondiali
4 medaglie:
1 argento (snowboard cross a squadre a Park City 2019);
3 bronzi (snowboard cross a Kreischberg 2015; snowboard cross a Sierra Nevada 2017; snowboard cross a Park City 2019).
Mondiali juniores
2 medaglie:
2 bronzi (snowboard cross a Sierra Nevada 2012; snowboard cross a Erzurum 2013).
Coppa del Mondo
Vincitrice della Coppa del Mondo di snowboard cross nel 2016, 2018 e nel 2020.
Coppa del Mondo - vittorie
32 podi:
15 vittorie;
9 secondi posti;
8 terzi posti.
Data Luogo Paese Disciplina
17 febbraio 2013 Soči Russia Russia SBX
8 dicembre 2013 Montafon Austria Austria SBX Team Event
con Raffaella Brutto
14 marzo 2015 Veysonnaz Svizzera Svizzera SBX
6 marzo 2016 Veysonnaz Svizzera Svizzera SBX
11 febbraio 2017 Feldberg Germania Germania SBX
5 marzo 2017 La Molina Spagna Spagna SBX
26 marzo 2017 Veysonnaz Svizzera Svizzera SBX Team Event
con Raffaella Brutto
16 dicembre 2017 Montafon Austria Austria SBX
22 dicembre 2017 Cervinia Italia Italia SBX
3 febbraio 2018 Feldberg Germania Germania SBX
4 febbraio 2018 Feldberg Germania Germania SBX
17 marzo 2018 Veysonnaz Svizzera Svizzera SBX
21 dicembre 2019 Cervinia Italia Italia SBX
25 gennaio 2020 Big White Stati Uniti Stati Uniti SBX
13 marzo 2020 Veysonnaz Svizzera Svizzera SBX
Legenda:
SBX = Snowboard cross
Coppa Europa
Miglior piazzamento in classifica di snowboard cross: 2ª nel 2012.
8 podi (tutti individuali):
3 vittorie;
1 secondo posto;
4 terzi posti.
Coppa Europa - vittorie
Data Luogo Paese Disciplina
30 gennaio 2012 Breuil-Cervinia Italia Italia SBX
12 marzo 2012 Grasgehren Germania Germania SBX
28 dicembre 2012 Cortina d'Ampezzo Italia Italia SBX
Campionati italiani
4 medaglie:
4 ori.
giovedì 17 settembre 2020
Castagna d'Oro al Commissario Tecnico della Nazionale di ciclismo Davide Cassani
Davide Cassani (Faenza,
1º gennaio 1961) è un dirigente sportivo, ex ciclista su strada e commentatore
televisivo italiano. Professionista dal 1982 al 1996, vinse due tappe al Giro
d'Italia. Da gennaio 2014 è commissario tecnico della nazionale italiana
maschile élite di ciclismo su strada.
Carriera
Ciclista
Davide
Cassani al Tour de France 1993
Cugino
di secondo grado di Roberto Conti che, come lui, è stato un ciclista
professionista, Cassani è cresciuto a Solarolo, iniziando a gareggiare da
bambino. Esordisce nel professionismo nel 1982 con la Termolan di Bruno
Reverberi. Nel 1986 passa alla Carrera: tra i suoi compagni di squadra figurano
Claudio Chiappucci, Roberto Visentini e Stephen Roche. Nel 1988 corre per la
Gewiss-Bianchi con Moreno Argentin. Dal 1990 al 1994 indossa la casacca
dell'Ariostea mentre il 1995 lo vede alla MG Maglificio-Technogym. Nel 1996,
appena passato alla Saeco, viene investito da un'automobile: tale incidente lo
costringerà a chiudere la carriera.
Specialista
nelle fughe da lontano e considerato uno dei migliori gregari nei primi anni
novanta, ha ottenuto i suoi migliori risultati nelle corse in linea di un
giorno. Può vantare al suo attivo 27 vittorie, più di 800 000 chilometri nelle
gambe, oltre 1500 corse tra cui 12 Giri d'Italia, nove Tour de France (dove ha
indossato la maglia a pois) e nove partecipazioni ai campionati del mondo.
Tra
i risultati più prestigiosi figurano un settimo posto conseguito al Campionato
mondiale 1988 disputato in Belgio, il Giro dell'Emilia conquistato nel 1990,
nel 1991 e nel 1995, la Milano-Torino nel 1991, due tappe al Giro (1991 la
prima, 1993 la seconda), il Trofeo dello Scalatore nel 1991, un nono posto ai
mondiali 1991 a Stoccarda, il Giro del Mediterraneo del 1994 e due edizioni
della Coppa Agostoni.
Nelle
grandi classiche internazionali, ha collezionato un terzo posto nella Freccia
Vallone del 1992, un terzo posto nel Giro di Lombardia e un quarto nella
Liegi-Bastogne-Liegi dello stesso anno (piazzamenti che gli consentirono di
classificarsi terzo nella Coppa del Mondo), oltre a un secondo nell'Amstel Gold
Race del 1995, battuto a sorpresa dallo svizzero Mauro Gianetti in una volata a
due.
Commentatore
Ritiratosi
dall'attività agonistica, nell'aprile 1996 l'allora direttore di Rai Sport
Marino Bartoletti gli affida il ruolo di commentatore televisivo delle gare
ciclistiche per Rai Sport al fianco dapprima di Adriano De Zan, di Auro
Bulbarelli poi e dal 2010 di Francesco Pancani, fino alla nomina a C.T. della
nazionale. Le ricognizioni in bicicletta per tutte le tappe del Giro d'Italia o
quelle clou di montagna lo hanno visto per anni protagonista.
Proprio in virtù del successo di queste ultime, nel 2007 Cassani è stato protagonista insieme all'ex ciclista professionista Massimo Boglia di una pubblicazione editoriale, completa di DVD e fascicoli, intitolata Le Grandi Salite del Ciclismo, nella quale i due ciclisti percorrono le salite più famose affrontate durante il Giro d'Italia e il Tour de France. È autore inoltre dell'Almanacco del Ciclismo pubblicato annualmente e coautore di un libro biografico su Marco Pantani in collaborazione con Ivan Zazzaroni e Pier Bergonzi dal titolo Pantani. Un eroe tragico.
Durante
il commento di una tappa del Tour de France 2007 Cassani, elogiando Michael
Rasmussen, racconta di averlo incontrato in Trentino mentre si allenava. Questo
fatto costerà al danese (che aveva mentito dicendo di essere stato in Messico
in quel periodo) prima l'esclusione dalla sua nazionale e poi su pressione
della Rabobank quella dal Tour, che si apprestava a vincere. Durante il Giro
d'Italia 2010 Cassani si fa portavoce di un nuovo scandalo che invade il
ciclismo, quello delle biciclette elettriche, delle quali si ventilava l'uso
nell'ambiente professionistico, testimoniandone l'esistenza e l'efficacia.
Commissario tecnico
della nazionale ciclismo
Il
28 gennaio 2014, con la nomina ufficiale da parte del Consiglio Federale della
FCI, si insedia come commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo
su strada maschile élite, succedendo a Paolo Bettini.
Palmarès
1987 (Carrera
Jeans, una vittoria)
1ª prova Gran
Premio Sanson
1989 (Gewiss,
una vittoria)
5ª tappa
Grand Prix Tell (Stein > Emmen)
1990
(Ariostea, due vittorie)
Giro
dell'Emilia
Coppa
Bernocchi
1991
(Ariostea, sette vittorie)
1ª prova
Trofeo dello Scalatore (Triora > Colle di Nava)
2ª prova
Trofeo dello Scalatore
Classifica
finale Trofeo dello Scalatore
Coppa
Agostoni
8ª tappa Giro
d'Italia (Città di Castello > Prato)
Giro
dell'Emilia
Milano-Torino
1992
(Ariostea, quattro vittorie)
Giro di
Campania
4ª tappa
Tirreno-Adriatico (Cassino > Sora)
Giro della
Provincia di Reggio Calabria
Gran Premio
Città di Camaiore
1993
(Ariostea, due vittorie)
Coppa
Agostoni
15ª tappa
Giro d'Italia (Corvara in Badia > Lumezzane)
1994 (GB-MG,
sette vittorie)
1ª prova Gran
Premio Sanson
3ª tappa Tour
Méditerranéen (Pierrefeu)
4ª tappa Tour
Méditerranéen (Pierrefeu)
5ª tappa, 2ª
semitappa Tour Méditerranéen (Mont Faron)
7ª tappa Tour
Méditerranéen (Tolone/Mont Faron)
Classifica
generale Tour Méditerranéen
4ª tappa
Vuelta al País Vasco (Balmaseda > Alto de Ibardin)
1995 (MG
Boys, tre vittorie)
Giro
dell'Emilia
Coppa
Sabatini
Giro di
Romagna
Altri
successi
1983
(Termolan)
Criterium di
Partinico
1984
(Santini)
Criterium di
Formigine
1987 (Carrera
Jeans)
3ª tappa Giro
d'Italia (Lerici > Lido di Camaiore, cronosquadre)
2ª tappa Tour
de France (Berlino, cronosquadre)
1991
(Ariostea)
2ª tappa Tour
de France (Bron > Chassieu, cronosquadre)
1994 (GB-MG)
3ª tappa Tour
de France (Calais > Eurotunnel, cronosquadre)
Piazzamenti
Classiche
monumento
Milano-Sanremo
1984: 42º
1985: 57º
1993: 9º
1994: 65º
Liegi-Bastogne-Liegi
1987: 14º
1990: 43º
1992: 4º
1993: 15º
1994: 54º
1995: 31º
Giro di
Lombardia
1988: 8º
1989: 18º
1990: 14º
1991: 27º
1992: 3º
1994: 6º
Competizioni
mondiali
Campionati
del mondo su strada
Giavera del
Montello 1985 - In linea: ritirato
Ronse 1988 -
In linea: 7º
Chambéry 1989
- In linea: ritirato
Utsunomiya
1990 - In linea: ritirato
Stoccarda
1991 - In linea: 9º
Benidorm 1992
- In linea: 67º
Oslo 1993 -
In linea: ritirato
Agrigento
1994 - In linea: 15º
Duitama 1995
- In linea: ritirato
Coppa del
mondo
Coppa del
mondo 1992: 3º
mercoledì 16 settembre 2020
Graditissimo ospite la massima autorità sportiva italiana, il presidente del CONI Giovanni Malagò
Giovanni
Malagò (Roma, 13 marzo 1959) è un
imprenditore, dirigente sportivo ed ex giocatore di calcio a 5 italiano,
presidente del CONI dal 19 febbraio 2013 e membro a titolo individuale del
Comitato Olimpico Internazionale dal 1º gennaio 2019.
Biografia
Figlio di Vincenzo Malagò, per
anni vicepresidente della Roma, è pronipote dell’ex ministro Pietro Campilli.
Diplomatosi al liceo scientifico con 60/60, si laurea in Economia e Commercio
con 110 e lode. Fin da giovane pratica diversi sport con una particolare
predilezione per il calcio a 5, disciplina nella quale si distingue vincendo 3
scudetti con la Roma RCB e 4 Coppe Italia (2 conquistate con il Circolo
Canottieri Aniene). Nel 1982 in Brasile partecipa con la Nazionale Italiana al
primo Mondiale di calcio a 5.
È stato sposato con Polissena Di
Bagno; il matrimonio è stato in seguito annullato dalla Sacra Rota. In seguito
ha avuto una relazione con l'attrice Lucrezia Lante della Rovere, dalla quale
sono nate nel 1988 due figlie gemelle, Vittoria e Ludovica.
Carriera
Il suo primo lavoro è quello di
commerciante di auto di lusso: nel corso degli anni sarà agente della BMW,
della Ferrari e della Maserati. Inizia l'attività imprenditoriale nel settore
della vendita di automobili come amministratore delegato della società del
padre, la Sa.Mo.Car. S.p.A. (gruppo Samofin S.p.A., società di partecipazioni
di cui è AD e di cui detiene il 95%) di via Pinciana, davanti a Villa Borghese:
è in quel periodo che nasce il rapporto con la famiglia Agnelli (diventa amico
dei figli di Susanna Agnelli, Cristiano e Lupo Rattazzi) e il legame con Luca
Cordero di Montezemolo (con cui è socio al 50% nella Mo.Ma. Italia srl, società
di partecipazioni nel settore nautico Itama/Tornado). Montezemolo nel 2000
avrebbe sposato Ludovica Andreoni, storica collaboratrice dei Malagò. I ricavi
annui della Samocar, di cui detiene ancora il 15%, sono di circa 40 milioni e
risulta essere una delle concessionarie più importanti del paese.
Dal 2008 attraverso la GL
Investimenti, di cui è socio al 50% con Lupo Rattazzi, controlla partecipazioni
in società come Acea, Iren, Terna, Eni, A2A, Azimut, Banca Generali e Banca
Finnat (2%). Dal 2002 al 2008 è consigliere della Air One, dal 2002 al 2010 è
membro del CdA di Banca di Roma-Unicredit, dal 2002 è socio e membro del CdA de
La Grande Cucina S.p.A. (proprietà della storica Casina Valadier sul Pincio),
dal 2006 al 2010 lo è di Tecnimont SpA e dal 2007 di Maire Tecnimont (leader
mondiale negli impianti petrolchimici e quotata alla Borsa di Milano); advisor
per l'Italia di HSBC (uno dei più grandi gruppi bancari del mondo) dal 2008 a
giugno 2018.
Dal 2002 è membro della Consulta
Regionale del FAI e de "i 200 del FAI", mentre dal 2003 è componente
del consiglio di amministrazione dell'Auditorium Parco della Musica; nel 2002 è
tra i fondatori dell’associazione "Amici del Bambino Gesù",
l’ospedale romano amministrato dal commercialista e dirigente sportivo del
Bologna Gianluca Piredda, oltre ad essere membro onorario dell'Associazione
italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma (già consigliere dal 2005).
Nel 2008 è membro della giuria
per il David di Donatello e della Commissione Marzano per il Futuro di Roma
Capitale; dal 2009 al 2010 è nel Comitato di Esperti Made in Italy per il
Ministero dello Sviluppo Economico ed è nel CdA della Fondazione Lazio per lo
Sviluppo dell’Audiovisivo, mentre da dicembre 2010 è membro del Consiglio di
Territorio Roma (UniCredit). Dal 2011 è anche nella giuria della Fondazione
Guido Carli, ed è membro dell’Advisory Board della onlus Agenda Sant’Egidio.
Come dirigente sportivo, diventa
presidente del Circolo Canottieri Aniene nel 1997; nel 1998 viene nominato
presidente del comitato organizzatore dei Campionati internazionali d'Italia
mentre dal 2000 al 2001 è presidente della Virtus Roma (dopo esserne stato
amministratore delegato). Nel 1998 è consigliere delegato per i 100 anni della
FIGC, mentre nel 2004 viene nominato Responsabile del Comitato d'Onore e delle
Relazioni Esterne per la candidatura di Roma alle Olimpiadi; è membro della
Giunta esecutiva del CONI dal 2001 al 2003, quando diventa Coordinatore del
Comitato di "Sport per Tutti" promosso dal CIO e dal CONI. Negli anni
si occupa dell'organizzazione di diverse manifestazioni sportive di carattere
internazionale organizzate in Italia, come il Cinquantenario della Ferrari nel
1997, l'Europeo di pallavolo nel 2005, la "Final Four" dell'Eurolega
di pallavolo nel 2006 al PalaLottomatica di Roma, i Mondiali di nuoto del 2009
e i Mondiali di pallavolo del 2010. Il 27 marzo 2017 lascia la presidenza del
Circolo Aniene a Massimo Fabbricini (ex capo ufficio stampa del CONI) rimanendo
come presidente onorario.
La presidenza del CONI
Il 19 febbraio 2013 è eletto con
40 voti presidente del CONI battendo a sorpresa Raffaele Pagnozzi, segretario
generale del Comitato dal 1993, fermatosi a 35 nonostante l'appoggio del
presidente uscente Gianni Petrucci e delle maggiori federazione sportive, su
tutte la FIGC. L'11 maggio 2017 viene confermato Presidente del CONI con 67
voti su 75, superando lo sfidante Sergio Grifoni, ex presidente della
Federazione Italiana Sport Orientamento.
In qualità di presidente del
Comitato Olimpico, nel 2018 è chiamato a risolvere la crisi degli organi di
vertice del calcio italiano, FIGC e Lega di Serie A, incapaci di giungere
all'elezione di una nuova governance. Il 1º febbraio la Giunta del CONI,
presieduta da Malagò, nomina il Segretario Generale Roberto Fabbricini nuovo
commissario straordinario della FIGC e il giorno successivo Fabbricini nomina
lo stesso Malagò commissario straordinario della Lega di Serie A. Lascia
l'incarico il 28 maggio, dopo l'elezione della nuova governance. Il 9 ottobre
2018 viene eletto membro del CIO, nel corso della 133ª sessione del Comitato
Olimpico Internazionale, ospitata a Buenos Aires. È il 22º italiano della
storia ad entrare nel consesso a cinque cerchi, il 16º a titolo individuale:
mai nessuno dei suoi 15 predecessori era nato a Roma.
Marcello Lippi, uno degli allenatori italiani più vincenti, premiato con la Castagna d'Oro
Marcello Lippi (Viareggio,
12 aprile 1948) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore
italiano, di ruolo difensore.
Cinque
volte campione d'Italia con la Juventus nei due periodi in cui l'allenò
(1994-1999, 2001-2004), fu commissario tecnico della Nazionale italiana dal
2004 al 2006 e dal 2008 al 2010, conducendola alla vittoria della Coppa del
Mondo FIFA 2006, dopo la quale divenne il primo allenatore nella storia del
calcio ad aver vinto le massime competizioni internazionali a livello di
nazionali (campionato mondiale) e club (UEFA Champions League nella stagione
1995-96, Coppa Intercontinentale 1996 con la squadra bianconera),
successivamente condividendo tale primato con l'ex CT della nazionale spagnola
ed ex allenatore del Real Madrid, Vicente Del Bosque.
È
stato anche il primo allenatore a raggiungere, nel 2008, 31 partite consecutive
senza subire sconfitte a cavallo tra le sue due esperienze come commissario
tecnico della nazionale, superando il precedente record di Vittorio Pozzo (30
partite utili consecutive, raggiunte allenando la nazionale ininterrottamente)
ed eguagliando il record mondiale appartenente ex aequo ad Alfio Basile e
Javier Clemente. In ambito internazionale è, con Miguel Muñoz, Alex Ferguson e
Carlo Ancelotti, tra gli allenatori che hanno disputato il maggior numero di finali
di Champions League (4); è inoltre, con Fabio Capello e Zinédine Zidane, uno
dei tre tecnici ad averne raggiunte tre di fila (dal 1996 al 1998).
Riconosciuto
migliore allenatore dall'Associazione Italiana Calciatori (1997, 1998, 2003),
dall'UEFA (1997-98), allenatore e CT dell'anno dall'Istituto di Storia e
Statistica del Calcio (1997, 1998, 2006); inserito dal quotidiano britannico
Times nella lista dei cinquanta migliori allenatori della storia del calcio
stilata nel 2007 e, sei anni dopo, dall'emittente televisiva statunitense ESPN
nella classifica dei venti più grandi allenatori. Introdotto nella Hall of Fame
del calcio italiano nel 2011.
Nel
2013 Lippi diventò il primo allenatore al mondo ad aver vinto le massime
competizioni internazionali organizzate da almeno due Confederazioni dopo il
trionfo in AFC Champions League 2013, un primato eguagliato da Luiz Felipe
Scolari due anni più tardi.
Caratteristiche tecniche
Salito alla ribalta da calciatore nel ruolo di libero, da allenatore si è affermato ai massimi livelli come «assertore di un calcio vigoroso, offensivo e fedele alla zona», miscelando tradizione e modernità tra vecchio gioco all'italiana e innovazioni dell'epoca sacchiana.
Carriera
Giocatore
Lippi
alla Sampdoria, di cui fu baluardo difensivo per tutti gli anni 1970.
Cresciuto nella Stella Rossa di Viareggio, nel 1969 è acquistato dalla Sampdoria che lo manda subito in prestito al Savona, con cui a ventuno anni debutta tra professionisti in Serie C. Tornato a Genova dopo una stagione, esordisce in Serie A nel 1970 grazie a Fulvio Bernardini, tecnico che, per la «capacità di imporre la sua personalità senza annullare quella degli altri», sarà uno dei riferimenti di Lippi nella successiva carriera in panchina.
Veste
la divisa blucerchiata per le successive nove stagioni, divenendo capitano e
uno dei punti fermi dell'undici doriano degli anni 1970, con cui milita
stabilmente in A eccetto per due tornei tra i cadetti; con 239 partite, è al
dodicesimo posto tra i sampdoriani più presenti in gare di campionato.
Nell'estate
del 1979, all'età di trentuno anni, torna in Toscana e scende di categoria
accasandosi alla Pistoiese, contribuendo nella stagione 1979-1980 alla storica
promozione degli arancioni in massima serie a girone unico. Dopo un'altra
stagione a Pistoia, chiusa con la retrocessione in Serie B, conclude la
carriera agonistica nel 1982 alla Lucchese, in Serie C2.
Allenatore
Inizi
Lippi
nel 1989 al Cesena, sua prima panchina in Serie A, accolto dal presidente
romagnolo Edmeo Lugaresi.
Intraprende
la carriera da allenatore nel 1982, nelle giovanili della Sampdoria. La sua
prima squadra professionistica è il Pontedera, in Serie C2, con cui nel 1986
raggiunge la finale della Coppa Anglo-Italiana persa col Piacenza. L'anno
successivo siede sulla panchina del Siena, in Serie C1, da cui viene esonerato
dopo pochi mesi a seguito di risultati negativi e contestazioni da parte della
tifoseria senese.
Nel
corso della stagione 1987-1988 allena la Pistoiese, in C2, liberandosi dagli
arancioni dopo un anno a causa di traversìe finanziarie che portano al
fallimento del club; il campionato seguente va alla Carrarese, in C1.
A
fine annata il presidente del Cesena, Edmeo Lugaresi, lo sceglie per guidare la
compagine romagnola, con cui Lippi debutta in Serie A; il campionato si
conclude con la salvezza e, per la sua fisionomia, i tifosi soprannominano il
tecnico "Paul Newman". Nel torneo seguente la compagine cesenate
fatica e Lippi subisce il secondo esonero della sua carriera. Nel 1991 passa ad
allenare la Lucchese, a fine stagione ottava in Serie B.
Atalanta, Napoli
Lippi
tecnico dell'Atalanta nel campionato 1992-1993.
Nella
stagione 1992-1993 gli viene affidata la panchina dell'Atalanta, in Serie A.
Dopo aver sorprendentemente chiuso il girone di andata al terzo posto, l'annata
a Bergamo si conclude al settimo posto in classifica, all'epoca il migliore
piazzamento della provinciale orobica dal secondo dopoguerra, mancando per un
punto la qualificazione alle coppe europee.
Il
rapporto con i nerazzurri si chiude a fine campionato, a causa di sopravvenute
divergenze con la società. Ottavio Bianchi, general manager del Napoli, la
stagione successiva decide di affidargli la panchina dei partenopei. In una difficile
situazione ambientale dettata da problemi economici in seno alla società
campana, l'allenatore raggiunge sesto posto in classifica e qualificazione in
Coppa UEFA.
Lippi sulla panchina del
Napoli nel campionato 1993-1994.
Nell'unica
stagione trascorsa a Napoli, Lippi schiera titolari due promesse del vivaio
napoletano, il portiere Taglialatela e il ventunenne difensore Fabio Cannavaro
— futuro capitano di quell'Italia che lo stesso tecnico toscano porterà, nel
2006, al quarto titolo mondiale —: «mi ero accorto delle sue qualità già
durante il ritiro estivo [...] In campionato partimmo male, con due sconfitte.
La difesa non mi convinceva e decisi di cambiare, inserendo Fabio in pianta
stabile al centro: era giovane, ma non ci voleva molto a capire che sarebbe
diventato un campione. Giocò la prima partita e non perse più il posto».
Juventus
A
seguito dei positivi risultati raggiunti nel precedente biennio, nell'estate
del 1994 Lippi è chiamato per la prima volta da un grande club, la Juventus,
sostituendo Giovanni Trapattoni. L'ingaggio arriva in coincidenza con
l'insediamento a Torino della nuova Triade dirigenziale Bettega-Giraudo-Moggi,
sotto la supervisione di Umberto Agnelli; il cambio ai vertici della società
porta a un corposo rinnovamento della rosa e, complice anche una guida tecnica
fin lì a digiuno di esperienza in un ambiente di vertice, nei pronostici della
vigilia sono in pochi a credere nella possibilità di una stagione ad alti
livelli da parte della Vecchia Signora, dal 1986 lontana dallo scudetto.
Lippi
schiera il 4-3-3 con un robusto centrocampo, sorretto dai neoacquisti Sousa e
Deschamps, a supporto di un attacco che dietro ai confermati Baggio, Ravanelli
e Vialli — Lippi punterà fortemente sulla voglia di riscatto di quest'ultimo, reduce
da un biennio anonimo — vede un giovane Del Piero. Dopo l'iniziale rodaggio,
l'impostazione tattica dell'allenatore dà presto i suoi frutti e, al termine
della stagione, arriva il titolo di campione d'Italia che i bianconeri
inseguivano da nove anni; per la Juventus è il ventitreesimo scudetto, per
Lippi è il primo trionfo della carriera: «quando sono arrivato per la prima
volta alla Juve c'era Umberto: l'Avvocato mi ha chiamato per darmi il
benvenuto, poi non l'ho più sentito per sei mesi. Disse che la Ferrari aveva
più possibilità di vincere il Mondiale che la Juve di vincere il campionato:
quando vincemmo lo scudetto mi chiese scusa per quella frase».
Lippi alla guida della
Juventus nel 1997
È
l'inizio di un quadriennio di successi in Italia e in Europa, segnato da
elementi quali Zidane, Davids, Vieri, Inzaghi, che si conclude nel 1998 con
altri due scudetti, una Coppa Italia — per il double nazionale del 1995 —, due
Supercoppe italiane, una Champions League, una Supercoppa UEFA, una Coppa
Intercontinentale. Dal 1996 al '98 Lippi affianca il connazionale Fabio Capello
come i soli tecnici capaci di portare una squadra a tre finali consecutive
della rinnovata Champions, un filotto europeo iniziato dal viareggino nel '95
con un'altra finale, in quel caso di Coppa UEFA.
Il
primo ciclo lippiano della formazione piemontese — che rimarrà tra i migliori
nella storia della disciplina, in virtù delle innovazioni portate in fase
offensiva e di un atteggiamento tattico allora inedito nel resto del
continente[28] — si conclude bruscamente nel febbraio del 1999, in anticipo di
qualche mese sul suo comunque già annunciato addio alla panchina
bianconera:[29] nel punto più basso di una campionato negativo, Lippi rassegna
le dimissioni dopo una sconfitta interna 2-4 col Parma.[30]
Inter
Dopo quasi un lustro alla Juventus, per il campionato 1999-2000 Lippi accetta l'offerta dell'Inter dove, nonostante una rosa che annovera, tra gli altri, Roberto Baggio, Ronaldo e Vieri, non riesce a replicare i successi ottenuti in bianconero: in poco più di una stagione a Milano raggiunge solo le finali di Coppa Italia e Supercoppa italiana, sconfitto in entrambe le occasioni dalla Lazio. Trova ostile l'ambiente nerazzurro, abituato a considerarlo di fatto un avversario, e in particolare risulta problematico il rapporto con Baggio, col quale già non si era ben lasciato negli anni juventini, e che alla Pinetina finisce per logorarsi definitivamente.
Lippi nel 1999 durante
il suo breve interregno sulla panchina dell'Inter
Al
termine di una stagione incolore, Lippi chiede la risoluzione del contratto al
presidente Massimo Moratti; questi inizialmente rifiuta, per poi esonerarlo
dopo la prima partita del campionato 2000-2001, una sconfitta per 2-1 sul campo
della Reggina: celebre lo sfogo dell'allenatore viareggino nel postgara, dove
accusa i giocatori di scarso impegno. La squadra già veniva da una cocente
quanto inaspettata eliminazione nei preliminari di Champions League per mano
dei modesti svedesi dell'Helsingborg.
Ritorno alla Juventus
Nell'estate
del 2001 Lippi torna sulla panchina della Juventus, reduce da un biennio avaro
di successi. La seconda avventura in bianconero parte in salita per il tecnico
toscano, che non riesce a trovare subito la quadra di una formazione ancora una
volta, come nel '94, rivoluzionata da un mercato che ha visto la cessione di
Zidane e la difficile integrazione di Buffon, Thuram e Nedvěd: proprio il
lavoro tattico svolto da Lippi nei primi mesi di campionato sul calciatore
ceco, spostato in campo da mezzala a trequartista, è uno dei punti di svolta
della stagione che vede i piemontesi inseguire e superare la capolista Inter
all'ultima giornata.
È
il ventiseiesimo scudetto della Juventus — passato agli annali come quello del
«5 maggio» —, cui segue dodici mesi dopo una nuova affermazione tricolore, in
una stagione aperta dalla vittoria nella Supercoppa italiana e chiusa
dall'amaro epilogo in Europa dove la formazione di Lippi, alla sua quarta
finale di Champions League raggiunta da tecnico, è sconfitta ai rigori dai
connazionali del Milan. È questo il periodo in cui l'allenatore viareggino
ottiene uno dei suoi migliori risultati tattici, con l'esterno offensivo
Zambrotta che sotto la sua gestione, prima in maglia juventina e poi con quella
italiana, arretra stabilmente a terzino, ruolo in cui si afferma tra i migliori
interpreti della sua generazione.
Quella
del 2003-2004 è l'annata del definitivo addio di Lippi ai bianconeri, che porta
sino alla finale di Coppa Italia. Alla Juventus il tecnico viareggino mette in
totale otto stagioni, 405 partite e 13 trofei tra nazionali e internazionali,
per uno dei cicli più vincenti nella storia del club.
Nazionale italiana
2004-2006
Lippi,
assieme al presidente Giorgio Napolitano, al ministro Giovanna Melandri e al
capitano azzurro Fabio Cannavaro, solleva il trofeo della Coppa del Mondo vinta
dalla nazionale italiana nel 2006.
Il
24 giugno 2004 diviene il nuovo commissario tecnico della nazionale italiana,
succedendo a Giovanni Trapattoni reduce dal fallimentare campionato d'Europa
2004 Esordisce contro l'Islanda, perdendo 2-0 in amichevole. In seguito vince
le prime 2 gare di qualificazione al mondiale, mentre in ottobre subisce
un'altra sconfitta, per mano della Slovenia. A partire dall'incontro seguente,
vinto per 4-3 con la Bielorussia, viene aperta una striscia di imbattibilità
che prosegue per l'intero girone eliminatorio. Il 17 agosto 2005 festeggia il
primo anno in panchina, vincendo 2-1 in casa dell'Irlanda. L'8 ottobre
successivo, battendo gli sloveni (questa volta a 12 mesi dal k.o. incassato),
ottiene la qualificazione alla fase finale con un turno di anticipo.
Al
campionato del mondo 2006 giocato in Germania la squadra azzurra non parte con
i favori del pronostico, ma partita dopo partita mostra una notevole solidità
difensiva (solo due i gol subiti in tutta la competizione: un autogol e un
rigore) che la porta a vincere il quarto titolo mondiale, dopo aver battuto in
semifinale la Germania per 2-0, dopo i tempi supplementari, e in finale la
Francia per 5-3 dopo i calci di rigore.
Il
12 luglio 2006 Lippi annuncia l'addio alla panchina azzurra. Nel mese di
dicembre riceve il premio della Panchina d'oro.
2008-2010
Dopo
aver lasciato la nazionale, è commentatore di Sky Sport per l'edizione 2007-2008
della Champions League. Il 26 giugno 2008, in seguito all'esonero di Donadoni,
riprende però l'incarico di ct. Il secondo esordio avviene il 20 agosto,
pareggiando in rimonta con l'Austria. A distanza di 3 mesi, il 19 novembre, un
altro pareggio (1-1 con la Grecia) segna la 31ª uscita consecutiva senza
sconfitte (serie aperta, appunto, nel 2004): viene così superato il primato di
Pozzo, imbattuto per 30 incontri nel periodo 1935-1939 (con in mezzo, anche per
lui, la vittoria del titolo mondiale). La striscia viene fermata il 10 febbraio
2009, quando gli azzurri cadono contro il Brasile per 2-0.
In
giugno, la squadra partecipa alla Confederations Cup da campione mondiale:
l'avventura finisce già al primo turno, complice un'altra sconfitta con i
verdeoro. Conduce l'Italia a qualificarsi per il campionato del mondo 2010,
nuovamente con un turno di anticipo (grazie al 2-2 contro l'Irlanda). In
Sudafrica tuttavia non supera la fase a gironi, pareggiando le prime due gare
con Paraguay e Nuova Zelanda e perdendo con la Slovacchia nella sfida decisiva
subendo così una prematura eliminazione al primo turno da campione uscente.
Lascia poi la squadra alla naturale scadenza del contratto, venendo sostituito
da Cesare Prandelli.
Guangzhou Evergrande
Il
17 maggio 2012 diventa allenatore del Guangzhou Evergrande, squadra della
Chinese Super League, tornando su una panchina di club a otto anni di distanza.
Debutta
sulla panchina della squadra all'11ª giornata di campionato, contro il Qingdao
Jonoon, con la squadra al comando della classifica che vince 1-0.[66] Il 27
ottobre 2012, il Guangzhou Evergrande vince il secondo titolo di fila con un
turno d'anticipo: decisivo il successo di misura sul Liaoning grazie al gol in
extremis di Gao Lin al 1' di recupero. Il 18 novembre dello stesso anno si
aggiudica la Coppa nazionale battendo 4-2 il Guizhou Renhe nella finale di
ritorno, dopo l'1-1 dell'andata.
Lippi in Cina nel 2014
Il
9 novembre 2013 conquista la Champions League Asiatica pareggiando in casa 1-1
col Seoul, dopo che all'andata aveva pareggiato 2-2 in Corea del Sud,
diventando il primo allenatore al mondo ad aver vinto le massime competizioni
confederali organizzate da almeno due confederazioni. Al Mondiale per Club
disputato il mese seguente si piazza al quarto posto, dopo essere stato eliminato
in semifinale dai tedeschi Bayern Monaco e aver perso l'incontro per il terzo
posto contro i brasiliani dell'Atlético Mineiro.
Nel
febbraio 2014 perde 1-0 la Supercoppa di Cina contro Guizhou Renhe.
Nell'occasione il tecnico non era andato in panchina per protesta contro la
dirigenza del calcio cinese che non ha concesso il rinvio della partita per
aver, il Guangzhou Evergrande, partecipato al Mondiale per club.
Sempre
nel 2014 vince con la squadra il quarto titolo, il terzo consecutivo dopo il
2012 e il 2013, riconfermandosi Campioni d'Asia in carica. Il 2 novembre dà
l'addio dell'attività tecnica all'interno del club, assumendo il ruolo di
direttore tecnico; il 26 febbraio 2015 lascia anche tale incarico.
Nazionale cinese
Lippi
allenatore della nazionale cinese nel 2017
Il
22 ottobre 2016, sfumata la possibilità di diventare direttore tecnico della
nazionale italiana (causa l'incompatibilità della carica con la professione di
procuratore del figlio Davide), viene nominato commissario tecnico della nazionale
cinese. Esordisce nel pareggio per 0-0 contro il Qatar valevole per la
qualificazione al campionato del mondo 2018. Non riesce a qualificare la
squadra alla fase finale del mondiale in Russia, non andando oltre il quinto
posto nel proprio girone di terza fase; ottiene invece l'accesso alla fase
finale della Coppa d'Asia 2019 negli Emirati Arabi Uniti, dove la Cina supera
la prima fase a gironi e gli ottavi di finale. Il 24 gennaio 2019 cade ai
quarti contro l'Iran perdendo per 3-0. Al termine della partita, come
preannunciato qualche mese prima, lascia la guida della nazionale cinese, dopo
31 partite, 12 vittorie, 8 pareggi e 11 sconfitte.
Il
successivo 7 marzo, con la nomina di Fabio Cannavaro a CT, rimane nei quadri
dirigenziali della federcalcio cinese nel ruolo di advisor. Tuttavia il 24
maggio 2019 torna a guidare i cinesi, subentrando al dimissionario Cannavaro e
facendo il suo secondo esordio con la nazionale cinese nell'amichevole vinta
per 2-0 contro le Filippine. La sua seconda esperienza alla guida della Cina si
rivela, però, breve: il 14 novembre 2019, dopo la sconfitta per 1-2 contro la
Siria a Dubai nelle qualificazioni al campionato del mondo 2022, si dimette
dall'incarico.
martedì 15 settembre 2020
Svelati i Campioni dello Sport che riceveranno la Castagna d'Oro a Frabosa Sottana
Si delinea in maniera netta il programma della 32^ Edizione del Galà della Castagna d’oro, che si terrà a Frabosa Sottana nei giorni 3 e 4 ottobre 2020.
L’evento, organizzato dall’Associazione Turistica Mondolè sotto la consueta ed esperta regia di Paolo Bruno e del suo staff e con il Patrocinio del Comune di Frabosa Sottana, per il 32^ compleanno offre al suo pubblico un ricco e poliedrico programma.
Il parterre di prestigiosi ospiti che riceveranno l’ambito Premio Castagna d’Oro è ormai definito, saranno infatti a Frabosa Sottana: l’intramontabile C.T. Marcello Lippi, intervistato dal giornalista sportivo Marino Bartoletti, le campionesse Michela Moioli (snowboard) e Marta Bassino (sci alpino), il grande Davide Cassani e super ospite d’eccezione il Presidente del Coni Giovanni Malagò.
Marcello Lippi, classe 1948, è stato cinque volte campione d'Italia con la Juventus, commissario tecnico della Nazionale Italiana dal 2004 al 2006 e dal 2008 al 2010, conducendola alla vittoria della Coppa del Mondo FIFA 2006, dopo la quale è diventato il primo allenatore nella storia del calcio ad aver vinto le massime competizioni internazionali a livello di nazionali.
Michela Moioli, classe 1995, campionessa olimpica di snowboard cross ai Giochi olimpici invernali 2018 e detentrice del titoli di Coppa del Mondo.
Marta Bassino, classe 1996, originaria di Borgo San Dalmazzo, giovanissima stella entrata nella squadra nazionale B di sci alpino nel 2014, è stata la prima cuneese a vincere una gara di Coppa del Mondo.
Davide Cassani,
classe 1961, dirigente sportivo, ex ciclista su strada e commentatore
televisivo italiano. Professionista dal 1982 al 1996, ha vinto due tappe al
Giro d'Italia. Da gennaio 2014 è commissario tecnico della nazionale italiana
maschile élite di ciclismo su strada.
Giovanni Malagò, classe 1959,
lungimirante dirigente sportivo ed ex giocatore di calcio a 5 italiano,
presidente del CONI dal febbraio 2013 e membro a titolo individuale del
Comitato Olimpico Internazionale da gennaio 2019, è il 22° italiano della
storia ad entrare nel CIO.
Uno spazio importante sarà riservato alla sfera istituzionale, prestigiosamente rappresentata con la partecipazione di Alberto Cirio, Governatore della Regione Piemonte, Giandomenico Genta (Presidente Fondazione CRC) e Giovanni Quaglia (Presidente Fondazione CRT); personaggi che da sempre dedicano una particolare attenzione al Territorio e che in questo difficile periodo Covid, sono intervenuti brillantemente con iniziative diverse per sostenere la nostra regione nell’emergenza sanitaria.
Il Galà della Castagna si inaugura sabato 3 ottobre con l’apertura di padiglione fieristico e streetfood per tutta la giornata. Alla sera, alle 21 presso il Gala Palace, Marino Bartoletti intervisterà “A TU PER TU” il grande Marcello Lippi.
Domenica 4 ottobre prosegue il
mercato di prodotti tipici e artigianato e lo SteetFoodFiori Eventi e
naturalmente caldarroste a volontà. Alle ore 11,00 presso il Gala Palace si
terrà la conferenza stampa condotta dai giornatisti Gianni Scarpace (direttore
Provincia Granda) e Luisella Mellino (direttore Radio Piemonte Sount), dove i
prestigiosi ospiti sveleranno simpatici aneddoti e curiosità.
Alle 14,30 la cerimonia di
premiazione al Gala Palace, sotto la regia di Sandro Fedele con la consegna del
Premio Castagna d’Oro.
Per gli eventi al Gala Palace,
i posti in sala saranno limitati a causa delle restrizioni Anti Covid, ma ci
sarà la possibilità di seguire la premiazione della domenica mediante
maxischermo posto all’esterno della struttura.
La manifestazione si svolgerà in totale sicurezza con scrupoloso rispetto dei protocolli ministeriali in materia anti contagio.
Per aggiornamenti seguiteci su
Facebook “Frabosa Mondolè Galà della Castagna d'oro” (e mettete mi piace) al
seguente link:
https://it-it.facebook.com/galacastagnaoro.frabosa/
martedì 8 settembre 2020
32° Galà della Castagna d'Oro a Frabosa Sottana
Svelato il primo super ospite
della kermesse frabosana!
Grande fermento a Frabosa Sottana
per i preparativi della 32^ Edizione del Galà della Castagna d’oro, che si
terrà il 3 e il 4 ottobre 2020.
Nonostante il clima di incertezza
dovuto all’emergenza sanitaria che frena lo svolgimento di tante consolidate manifestazioni,
l’evento frabosano è stato confermato proprio per dare un segnale positivo a
favore del rilancio del settore turistico. Sarà organizzato dall’Associazione
Turistica Mondolè sotto la consueta ed esperta regia di Paolo Bruno e con il
Patrocinio del Comune di Frabosa Sottana e per il 32^ compleanno promette
interessanti sorprese.
Ecco finalmente svelato il nome
del primo super ospite che riceverà l’ambito premio “Castagna d’Oro”. Infatti
arriverà a Frabosa Sottana l’intramontabile C.T. Nazionale Marcello Lippi, che
sarà intervistato “A TU PER TU” dal giornalista sportivo Marino Bartoletti.
Classe 1948, Marcello Lippi è
stato cinque volte campione d'Italia con la Juventus, commissario tecnico della
Nazionale Italiana dal 2004 al 2006 e dal 2008 al 2010, conducendola alla
vittoria della Coppa del Mondo FIFA 2006, dopo la quale è diventato il primo
allenatore nella storia del calcio ad aver vinto le massime competizioni
internazionali a livello di nazionali.
Il Galà della Castagna si
inaugura sabato 3 ottobre con l’allestimento, per tutto la giornata, del
padiglione fieristico, in cui saranno protagonisti i prodotti tipici e di
artigianato e dell’apprezzatissimo Street Food by Fiori Eventi.
Alla sera, alle 21 presso il Gala Palace,
Marino Bartoletti intervisterà “A TU PER TU” il grande Marcello Lippi.
Domenica 4 ottobre proseguono
mercato enogastronomico e Street Food e naturalmente caldarroste a volontà.
Alle ore 11,00 presso il Gala Palace si terrà la conferenza stampa condotta dai
giornalisti Gianni Scarpace (direttore Provincia Granda) e Luisella Mellino
(direttore Radio Piemonte Sound), dove i prestigiosi ospiti sveleranno
simpatici aneddoti e curiosità.
Alle 14.30 la cerimonia di
premiazione al Gala Palace, sotto la regia di Sandro Fedele con la consegna del
Premio Castagna d’Oro.
Per gli eventi al Gala Palace, i
posti in sala saranno limitati a causa delle restrizioni Anti Covid, ma ci sarà
la possibilità di seguire la premiazione della domenica mediante maxischermo
posto all’esterno della struttura. La manifestazione si svolgerà in totale
sicurezza con scrupoloso rispetto dei protocolli ministeriale in materia anti
contagio.
E’ in fase di completamento il
ricco parterre di prestigiosi ospiti, altri importanti nomi verranno svelati
nei prossimi giorni!
Per aggiornamenti seguiteci su
Facebook “Frabosa Mondolè Galà della Castagna d'oro” (e mettete “mi piace”) al
seguente link:
https://it-it.facebook.com/galacastagnaoro.frabosa/
e scoprite i video più divertenti
e curiosi delle scorse edizioni sul canale Youtube “Galà della Castagna d’Oro”
al seguente link:
https://www.youtube.com/channel/UCBJxAPQGHrySAGuceSHntwA
Info e prenotazioni:
Mondolè Infopoint
infopointmondole@gmail.com
0174.244481