Arrigo Sacchi (Fusignano,
1º aprile 1946) è un allenatore di calcio, dirigente sportivo e opinionista italiano.
Commissario
tecnico della Nazionale italiana vicecampione del mondo al Mondiale 1994, è
considerato uno dei migliori allenatori della storia del calcio.
Soprannominato Il
profeta di Fusignano, inizia la propria ascesa nel calcio italiano nel
1987, quando Silvio Berlusconi lo sceglie come nuovo allenatore del Milan.
Sacchi compie una vera e propria rivoluzione nel modulo di gioco e nelle tecniche
di allenamento, dando un'impronta epocale alla squadra rossonera. Sfruttando a
fondo le caratteristiche del gioco a zona, già praticato nel Milan di Nils
Liedholm, pone un'assoluta attenzione alla fase difensiva, cui aggiunge il pressing
sistematico a centrocampo. Diventa famoso per i suoi pesanti e severi
allenamenti; applica allo schema tattico vari principi legati al cosiddetto calcio
totale della Nazionale olandese di Johan Cruijff, che ammirava sin da
ragazzo. È ritenuto uno dei più grandi allenatori di ogni epoca e il suo Milan
(1987-1991) una delle squadre migliori di ogni epoca, da alcuni la migliore di
sempre
I suoi metodi di
allenamento e le sue idee e convinzioni sono stati spesso oggetto di
discussione. Sacchi ebbe inoltre numerosi screzi con l'opinione pubblica e con
alcuni suoi giocatori: proprio per questo è stato spesso accusato di ritenere
prioritari gli schemi rispetto agli uomini. Nel settembre del 2007 il Times
lo ha nominato miglior allenatore italiano di tutti i tempi e 11º in assoluto a
livello mondiale. Nel 2011 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio
italiano
Da allenatore del
Milan, squadra che ha guidato dal 1987 al 1991 prima di tornare per una breve
esperienza nella stagione 1996-1997, ha vinto uno Scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppe
dei campioni, due Supercoppe europee e due Coppe Intercontinentali. Durante la
sua prima esperienza a Milano Sacchi forma il team soprannominato gli Immortali,
una delle squadre di club migliori di tutti i tempi secondo la UEFA, oltre che
una delle squadre più vincenti della storia del Milan. Ha allenato dal 1991 al
1996 anche la Nazionale italiana, guidandola ai Mondiali di calcio del 1994
(finalista) e agli Europei di calcio del 1996 (eliminazione al primo turno).
Dal 4 agosto 2010
al 14 agosto 2014 ha svolto il ruolo di Coordinatore tecnico delle Nazionali
giovanili, dalla Under 21 alla Under 16.
Sacchi
propose un rivoluzionario 4-4-2 che si ispirava in parte al calcio totale
della Nazionale olandese di Johan Cruijff, squadra che prediligeva una difesa
in linea (in modo da far cadere gli avversari nella trappola del fuorigioco) e
pressing a tutto campo con o senza palla. Il modulo offensivo proposto
dall'allenatore di Fusignano consisteva in una difesa organizzata con il metodo
di una diagonale a quattro, un centrocampo a rombo (dove uno dei mediani si
trasformava in trequartista) e due punte centrali molto vicine fra loro.
Nonostante sia
conosciuto per il suo calcio offensivo, Sacchi dedicava grande attenzione ai
movimenti difensivi, a tal punto che quasi sempre le sue squadre si
contraddistinguevano per essere le meno battute a fine campionato: miglior
difesa nei campionati 1987-88 (14 gol subiti) e 1990-91 (19 gol subiti) e
seconda miglior difesa nel 1988-89 (25 gol subiti) e nel 1989-90 (27 gol
subiti). Allenatore rigido e intransigente, si fece conoscere dal pubblico
sportivo soprattutto per i suoi metodi di allenamento, considerati pesanti,
severi e poco convenzionali rispetto agli approcci classici. Il fusignanese era
solito intensificare gli allenamenti della squadra che dirigeva e si
distingueva per un'attenzione maniacale nel preparare le partite e gli schemi
di gioco. I suoi giocatori dovevano lavorare il doppio per essere pronti in
campo a svolgere ruoli sia offensivi che difensivi. Per lui tutti i giocatori
erano importanti, ma nessuno era rilevante.
Carriera
Allenatore
Gli esordi
Tifoso interista
poi "pentito", da ragazzo Sacchi gioca come difensore in squadre
dilettantistiche, mentre lavora nell'azienda di calzature del padre e
successivamente ricopre il ruolo di allenatore del Fusignano (2ª Categoria),
dell'Alfonsine (Promozione) e del Bellaria (Serie D). Durante gli anni settanta
abbandona per un momento il calcio, dedicandosi al lavoro in azienda. Nel 1982
conquista con la squadra giovanile del Cesena lo scudetto Primavera. Decide di
lasciare il lavoro per dedicarsi totalmente al calcio. Alberto Rognoni,
fondatore del Cesena, lo presenta a Italo Allodi, ottenendo per il suo pupillo
l'iscrizione al corso di Coverciano.
Successivamente
Arrigo Sacchi viene chiamato da Dino Cappelli, presidente del Rimini, per
guidare la squadra in Serie C1. Dopo un anno va ad allenare le giovanili della Fiorentina.
Italo Allodi lo manda ad allenare il Parma (appena retrocesso in Serie C1), per
fare qualche anno di esperienza prima di affidargli la squadra gigliata. Sacchi
riporta subito i ducali in Serie B e nella stagione 1986-87 sale alla ribalta
delle cronache quando elimina dalla Coppa Italia il Milan vincendo a San Siro.
Il suo gioco, basato sulla difesa a zona e sul pressing piacque al presidente
dei rossoneri Silvio Berlusconi, che lo vuole nel suo team a tutti i costi.
Il Milan e gli Immortali di Sacchi
Il 3 luglio 1987
firma un contratto annuale con il Milan Sacchi impone subito il suo metodo di
allenamento, all'inizio non apprezzato dai suoi stessi giocatori, in
particolare da Franco Baresi e Carlo Ancelotti A livello tattico decide di
schierare i rossoneri con un rivoluzionario 4-4-2 La stampa non apprezza la
scelta di Sacchi, ma Silvio Berlusconi, presidente del Milan, è convinto
fortemente della sua scelta.
I primi risultati
non sono a favore di Sacchi che colleziona una vittoria contro il Pisa, una
sconfitta contro la Fiorentina e ancora una sconfitta contro gli spagnoli dello
Sporting Gijón nei trentaduesimi di finale di Coppa UEFA Le gare successive non
migliorano la situazione, soprattutto la sconfitta nei sedicesimi di finale di
Coppa UEFA contro l'Espanyol, che elimina i rossoneri dalla competizione. In
questa occasione Sacchi viene attaccato dai suoi tifosi che gridano a gran voce
le sue dimissioni e il ritorno di Fabio Capello sulla panchina rossonera.
Berlusconi, tuttavia, continua a difendere Sacchi e fa presente alla squadra l'intenzione
di voler continuare fino a fine stagione con lui: "Lui resta, voi non
so".In campionato, il Milan conclude il girone di andata al secondo posto,
ma nel girone di ritorno si impone sul Napoli capolista (vittoria 3-2 nello
scontro diretto giocato al San Paolo il 1º maggio 1988) e conquista l'11º
scudetto della sua storia, il primo titolo dell'era Berlusconi.
Nel 1988-1989
Sacchi guida il Milan al 3º posto in campionato alle spalle di Inter e Napoli e
conduce il club rossonero alla conquista della sua terza Coppa dei Campioni.
Nella semifinale di ritorno della massima competizione europea per club
sconfigge il Real Madrid a San Siro per 5-0. Nella finale di Barcellona il Diavolo
si impone con un clamoroso 4-0 sulla Steaua Bucarest Il Milan conclude la
stagione vincendo in rimonta la prima edizione della Supercoppa italiana contro
la Sampdoria.
Nei primi mesi
della stagione 1989-1990 il Milan vince la Supercoppa UEFA contro il Barcellona
(1-1
a Barcellona e 1-0 a Milano) e la Coppa Intercontinentale battendo a Tokyo
i colombiani dell'Atlético Nacional per 1-0 con un gol di Alberico Evani negli
ultimi minuti dei tempi supplementari In questa stagione, dopo essere stata ad
un passo dal vincere tutte le competizioni disponibili, cede il campionato al
Napoli di Maradona. Alla 33ª giornata, il 22 aprile, mentre il Napoli vinse a Bologna,
il Milan, come già nel 1973, viene sconfitto a Verona in un incontro arbitrato
da Rosario Lo Bello, autore di quattro espulsioni dei milanisti (Sacchi al 63',
Rijkaard all'83', Van Basten all'87' e Costacurta all'89'). A un minuto dal
termine dell'incontro il Verona realizza il gol della vittoria, che consegna di
fatto lo scudetto al Napoli. Pochi giorni dopo il Milan perde anche la finale
di Coppa Italia contro la Juventus conquistando poi la seconda Coppa dei
Campioni consecutiva (la quarta nella storia della società milanese), superando
a Vienna il Benfica per 1-0.
Nel 1990-1991 i
rossoneri si mantengono ai vertici del campionato, ottenendo il secondo posto
dietro alla Sampdoria, vincitrice quell'anno del suo primo scudetto. Nel
febbraio 1991 Arrigo Sacchi manifesta al Presidente Berlusconi la volontà di
prendersi un anno sabbatico per una lampante incapacità di gestire il notevole
stress a cui era sottoposto da tempo. La sconfitta ai quarti di finale nella
Coppa dei Campioni contro l'Olympique Marsiglia ed i contatti con la Nazionale
portarono Arrigo Sacchi a non rinnovare il contratto con il Milan. Al suo posto
viene scelto Fabio Capello, che aveva già avuto esperienza sulla panchina
rossonera nella stagione 1986-87, sostituendo, nelle ultime sei giornate di
campionato, l'esonerato Nils Liedholm.
Nel 2006 la
rivista internazionale France Football ha nominato il Milan di Arrigo
Sacchi migliore squadra del mondo del dopoguerra. L'anno seguente un sondaggio
online pubblicato nella rivista inglese World Soccer nominò il Milan di
Sacchi (in particolare quello della stagione 1988-1989) la squadra di club più
forte di tutti i tempi, nonché la quarta migliore di sempre in assoluto, dietro
al Brasile del 1970, all'Ungheria del 1954 e ai Paesi Bassi del 1974.
La Nazionale italiana
Nell'ottobre del
1991 Sacchi viene assunto alla guida della Nazionale italiana Azeglio Vicini
perde il posto dopo la mancata qualificazione per gli Europei 1992 e Sacchi può
quindi utilizzare le ultime partite di qualificazione per gli Europei come
test. Sacchi guida la Nazionale per la prima volta il 13 novembre 1991, con un
1-1 sulla Norvegia a Genova e poi 2-0 alla squadra di Cipro a Foggia. La sua
gestione del gruppo azzurro, nonostante buoni risultati, crea molte polemiche a
causa delle diverse esclusioni eccellenti effettuate nel tempo dal CT, tra cui Roberto
Mancini, Walter Zenga, Gianluca Vialli, Giuseppe Bergomi e Giuseppe Giannini,
oltre ai juventini De Agostini e Schillaci, e divide l'opinione pubblica tra i
sostenitori della politica di Sacchi e i detrattori che lo accusavano di essere
un accentratore.
La prima
competizione è la USA Cup 1992, un piccolo torneo che doveva servire alla
federazione americana come prova per i Mondiali di due anni dopo. L'Italia
pareggia 0-0 con il Portogallo, vince 2-0 sull'Irlanda e pareggia 1-1 con i
padroni di casa consegnando loro il trofeo. Nell'ottobre del 1992 le
qualificazioni mondiali iniziano con un 2-2 contro la Svizzera, uno 0-0 alla Scozia,
un 2-1 contro Malta, un 3-1 al Portogallo, una goleada a Palermo contro Malta
(6-1), un 2-0 all'Estonia e poi una sconfitta contro la Svizzera per 0-1; il
3-0 all'Estonia seguito dalle vittorie per 3-1 sulla Scozia e per 1-0 sul
Portogallo garantirono l'accesso al Mondiale americano.
Nel 1994 l'Italia raggiunge la finale ai Mondiali statunitensi,
dopo aver superato a stento la fase a gironi con il terzo posto e il
ripescaggio, e dopo aver eliminato la Nigeria agli ottavi dopo i tempi
supplementari, al termine di una partita molto tesa, giocata sotto un sole
cocente e caratterizzata dalla tanto attesa rinascita calcistica di un Roberto
Baggio fino a quel momento in difficoltà[, la Spagna ai quarti, con
un altro gol di Baggio allo scadere, e la Bulgaria in semifinale, con un'altra
doppietta del fuoriclasse della Juventus; tutte e tre le gare furono vinte per
2-1. La finale contro il Brasile, una partita bloccata tatticamente e avara di
forti emozioni, si conclude sullo 0-0 dopo 120 minuti di gioco: ai rigori vince
il Brasile, e celebre rimane l'ultimo rigore tirato da Roberto Baggio che,
spedendo la palla sopra la traversa della porta difesa da Taffarel, consegna la
vittoria alla Seleção.
Dopo il 1994
Sacchi comincia a formare un nuovo gruppo di giocatori. Dopo due anni di
discreto livello, gli azzurri si qualificano per l'Europeo 1996 dove vengono
eliminati nel girone iniziale, finendo terzi nel girone di Germania, Rep. Ceca,
che alla fine diventeranno le due finaliste, e Russia Dopo questa
manifestazione, rimane CT ad interim per qualche mese in attesa del suo
successore.
Dal 1996 al ritiro
Il
6 novembre dello stesso anno, dopo la sconfitta per 2-1 in un'amichevole contro la Bosnia ed Erzegovina giocata
a Sarajevo, Sacchi lascia l'incarico di commissario tecnico della Nazionale per
tornare ad allenare il Milan, subentrando il 3 dicembre ad Óscar Tabárez. La stagione
del Milan termina con l'11º posto in campionato. Il 16 giugno 1998 viene
presentato come nuovo allenatore dell'Atlético Madrid, squadra della Liga
spagnola dopo sette mesi il 14 febbraio 1999 viene esonerato.
Due giorni dopo,
il 16 febbraio 1999 annuncia il suo ritiro da allenatore.
Il 9 gennaio 2001
ricopre per un breve periodo la carica di allenatore del Parma ma, in seguito a
problemi di salute per l'eccessiva tensione nervosa provocatagli dalla sua
professione, il 31 gennaio si dimette, chiudendo così di fatto la sua carriera
sportiva.
Dirigente
Il 21 dicembre
2001 riveste l'incarico di direttore tecnico del Parma (riuscendo ad allestire
ottime formazioni anche con ridotti budget economici e scoprendo giovani
campioni come Alberto Gilardino). Si dimette il 31 maggio 2003. Il 21 dicembre
2004 viene nominato dal presidente Florentino Pérez direttore dell'area tecnica
e direttore sportivo del Real Madrid Si dimette il 22 dicembre 2005. Il 4
agosto 2010 viene ufficializzata la sua nomina a Coordinatore tecnico delle
Nazionali giovanili, dalla Under 21 alla Under 16. Lascia l'incarico il 30
luglio 2014.
Opinionista televisivo
Negli anni
duemila è stato commentatore televisivo per le reti Mediaset. È stato
opinionista fisso della trasmissione calcistica di Italia 1 Controcampo.
Dal 2008 è opinionista fisso su Premium Calcio. Inoltre ogni giovedì pomeriggio
ha uno spazio tutto suo nell'emittente radiofonica romana Radio Radio. Nel 2012
è protagonista della campagna pubblicitaria per la nuova stagione calcistica di
Mediaset Premium. Nel giugno 2016 è ospite fisso a Il grande match su Rai
1 per commentare i post-partita dell'Europeo.
Riconoscimenti
Nel 2005, l'Università di Urbino ha conferito a Sacchi la laurea
honoris causa in Scienze e Tecniche dell'Attività Sportiva. Nel
settembre 2007, il Comune di Fusignano ha allestito presso il Museo Civico
San Rocco una mostra su Arrigo Sacchi per celebrare il suo illustre
concittadino attraverso una straordinaria esposizione di ricordi inediti,
trofei, filmati delle partite più significative, foto degli esordi nei campi
polverosi di Fusignano e della Bassa Romagna ed istantanee dei grandi trionfi
delle squadre da lui allenate o dirette.