Considerato uno dei migliori
portieri della storia del calcio,[ è diventato campione del mondo nel 2006 e vicecampione d'Europa nel 2012 con la nazionale italiana.
Con i club ha vinto dieci scudetti – record assoluto[ –, un campionato
di Serie B, sei Coppe Italia, sette Supercoppe italiane, una Coppa UEFA, un campionato
di Ligue 1 e
una Supercoppa di Francia. Con la nazionale italiana, di cui
detiene il record di presenze (176), è stato campione del
mondo nel 2006 e vicecampione d'Europa nel 2012, partecipando a cinque mondiali
(primato condiviso con Antonio
Carbajal, Rafael Márquez, Guillermo Ochoa, Lionel Messi, Cristiano
Ronaldo e Lothar Matthäus),[12] quattro europei e due Confederations Cup. Prima di entrare nel giro della
nazionale maggiore ha vinto un europeo di categoria con l'Under-21 nel 1996, e nello stesso anno ha preso
parte ai Giochi della XXVI Olimpiade.
Detiene il record di imbattibilità nella Serie A a girone
unico, avendo mantenuto la sua porta inviolata per 974 minuti nella stagione 2015-2016.[13] È il giocatore con più apparizioni nella storia della
Serie A, nonché quello che ha giocato
più partite nel massimo campionato italiano con la maglia della Juventus, club del quale è il giocatore
più titolato nella storia con 21 trofei vinti. Insieme a Paolo Maldini, è inoltre uno dei due calciatori italiani ad aver
superato le 1000 presenze in carriera, risultando al quinto posto per
presenze nella storia del calcio. Figura poi al secondo posto
tra i giocatori più anziani ad aver disputato un incontro nella massima serie
italiana, dietro solo a Marco
Ballotta, e al secondo posto anche per
quanto riguarda la UEFA Champions League, dietro lo stesso Ballotta.
Nel 2006 è stato premiato
dalla FIFA come miglior portiere del
mondiale e si è classificato secondo –
dietro al connazionale Fabio
Cannavaro – nella
classifica del Pallone
d'oro e quarto
nel 2017 all’età di 39 anni. È stato candidato 11 volte a questo premio
risultando settimo (insieme a Zlatan Ibrahimovic) nella storia per numero di
candidature (primo tra i portieri), dietro a Cristiano Ronaldo (18), Lionel Messi (16), Paolo
Maldini (13), Karim Benzema (13), Johan
Cruijff (12)
e Franz
Beckenbauer (12).
Nel 2003, la UEFA lo ha premiato con il titolo
di miglior portiere e, unico caso tra i giocatori
del suo ruolo, miglior giocatore della stagione.
Inoltre è al sesto posto, a pari
merito con Lionel
Messi, per numero
di presenze nelle competizioni UEFA per club (167), dietro a Cristiano Ronaldo (197), Pepe Reina (190), Iker
Casillas (188), Paolo Maldini (174) e Xavi
Hernandez (173).
Tra il 2003 e il 2017 è stato
eletto cinque volte "Portiere dell'anno" dall'IFFHS, record condiviso con Iker Casillas e Manuel
Neuer; altre sei
volte, tra il 2008 e il 2016, ha ottenuto il secondo posto (record). Sempre dall'IFFHS è stato
premiato come miglior portiere del decennio 2000-2010, del quarto di secolo
1987-2011 e del XXI secolo (prendendo
però solo in considerazione i risultati ottenuti dal 2001 al 2011). Nel 2009 è stato inserito
nella squadra ideale del decennio dal Sun, mentre nel 2004 è stato
inserito nella FIFA
100, una lista
dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla FIFA in occasione
delle celebrazioni del centenario della federazione. Nel 2016, a Monte Carlo, è stato premiato con il Golden Foot, diventando il primo portiere nella storia a ricevere
tale riconoscimento.
Biografia
Nasce a Carrara, in Toscana, anche se la famiglia paterna è di
origine friulana, di Latisana, in una famiglia di sportivi:
la madre Maria Stella Masocco è stata tre volte campionessa
italiana di getto
del peso e lancio del disco, lo zio Dante Masocco ha giocato a livello nazionale e nella Serie A1
di pallacanestro, il padre Adriano ha militato
nella nazionale di getto
del peso e le sorelle Guendalina e Veronica sono state pallavoliste affermate. È inoltre lontano parente
di Lorenzo
Buffon, portiere
di Milan, Genoa, Inter, Fiorentina e della nazionale: Lorenzo è cugino
di secondo grado del nonno di Gianluigi.
Nonostante fin da bambino sia stato
tifoso del Genoa, dalla stagione 2002-2003 porta scritto sui guanti l'acronimo
"C.U.I.T.", che significa Commando Ultrà Indian Trips, ovvero il nome di un gruppo
di tifosi ultras della Carrarese, di cui è stato azionista. Possiede un ristorante nel
centro della città di Pistoia, intitolato "Zerosei", e
lo stabilimento balneare "La Romanina" in località Ronchi.
Fra il dicembre del 2003 e il
giugno 2004 Buffon ha sofferto di depressione. Nella sua autobiografia
affermerà di essersi ripreso prima del campionato d'Europa 2004.
È stato opinionista fisso nel
programma di Darwin
Pastorin, Le
partite non finiscono mai, tra il settembre 2006 e il maggio 2007.
Il 14 novembre 2008 esce Numero
1, testo autobiografico scritto con Roberto
Perrone, in cui Buffon viene definito
nell'introduzione «il più grande portiere del mondo, uno dei quattro o cinque
che resteranno per sempre nell'immaginario mondiale del football».
Il 16 luglio 2010 è diventato socio
azionario della Carrarese, squadra della sua città natale, acquisendo il 50%
della proprietà assieme a Cristiano Lucarelli e Maurizio Mian. Il 10 giugno 2011 acquisisce
il 20% delle quote azionarie della società, Dal 2012 al 2015 ne è unico
azionista.
Il 30 maggio 2011 è entrato a far
parte del Consiglio di amministrazione di Zucchi con una quota del 19,4%. Nel luglio 2011 la CONSOB lo multa per un ammontare di
circa 60 000 euro «per non avere dato conto di avere superato le soglie
rilevanti del 2%, del 5% e poi 10% nel capitale di Zucchi». Nel 2014 acquisisce il 56%
delle azioni, diventandone azionista di maggioranza. Quest'operazione ha
destato qualche perplessità da parte dei media, essendo essa uno degli sponsor
della FIGC.
Il 16 giugno 2011 si è sposato con
la showgirl ceca Alena Šeredová, alla quale era legato
sentimentalmente dal 2005. Da lei ha avuto due figli: Louis
Thomas, nato il 28 dicembre 2007, il cui secondo nome è stato scelto in onore
del suo idolo sportivo, il portiere camerunense Thomas N'Kono, e David Lee, nato il 31
ottobre 2009. La coppia si è separata nel
2014. In seguito si è legato sentimentalmente alla giornalista di Sky Ilaria D'Amico, con la quale, il 6 gennaio
2016, ha avuto il suo terzo figlio, Leopoldo Mattia. Il 28 settembre 2024 Buffon e
la D'Amico si sono sposati a Forte
dei Marmi.
Il 7 maggio 2012 è stato eletto
vicepresidente dell'Associazione Italiana Calciatori, prima volta per un giocatore in
attività.
Il figlio Louis Thomas Buffon è un calciatore del Pisa e della nazionale U18
della Repubblica Ceca.
Pubblicità
Nell'estate 2009 viene ingaggiato
come testimonial dalla poker room online PokerStars. Nell'ottobre 2011, insieme
alla ballerina Eleonora Abbagnato, gira uno spot pubblicitario
per Ferrarelle. Anni dopo, nel 2016, subentra
all'attore Rocco
Siffredi come testimonial
pubblicitario di Amica
Chips mentre nel 2018 tocca
alla Birra
Moretti che
lancia con la sua immagine una campagna multimediale chiamata Fai
ridere Gigi Buffon. Torna come testimonial nel
2019, assieme alla calciatrice e capitana juventina Sara
Gama, per
l'azienda Head
& Shoulders.
Controversie
Durante la sua prima militanza nel
Parma, Buffon fu al centro di controversie relative all'ostentazione di simboli
riconducibili all'estrema
destra. Il primo caso risale al 26
settembre 1999 quando, durante una partita casalinga contro la Lazio, esibì sulla sua divisa da gioco la scritta a
pennarello "Boia
chi molla", motto
di stampo fascista: in seguito si scusò
pubblicamente per il fatto – «sono ignorante di queste
cose, venivamo da una batosta e volevo semplicemente dire di non mollare»,
dichiarò nella circostanza –, ma venne comunque deferito
dal presidente della Federcalcio, Luciano
Nizzola, e multato per 5 milioni
di lire.
Un anno più tardi, prima
dell'inizio del campionato
2000-01, scelse
inizialmente l'88 come numero di maglia, poiché costituito da quattro
"palle", simbolo della rinascita dopo l'infortunio che gli aveva impedito di
partecipare al campionato d'Europa 2000. La scelta tuttavia suscitò le
polemiche di varie associazioni, tra cui il responsabile dello sport
della comunità ebraica di Roma Vittorio Pavoncello, a causa
del fatto che tale numero richiama, in ambito neonazista, il saluto
hitleriano (Heil
Hitler, essendo la H l'ottava lettera
dell'alfabeto):[65] scoperto anche questo
richiamo reazionario, il portiere decise di passare alla maglia numero 77 onde
evitare possibili strumentalizzazioni.[66][67] In quello stesso periodo, si
iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Parma presentando un falso diploma
di ragioneria: inizialmente a rischio di
reclusione, patteggiò una sanzione pari a 6 milioni
di lire.
Nel maggio 2006, a ridosso dello
scoppio di Calciopoli, risultò tra gli indagati in un
giro di scommesse clandestine, circostanza che avrebbe
potuto comportare una squalifica; dichiaratosi estraneo ai
fatti, nel dicembre dello stesso
anno, dopo ulteriori indagini, fu prosciolto dalle accuse. In occasione dei
festeggiamenti al Circo
Massimo per la
vittoria del campionato del mondo 2006, finì ancora al centro delle
polemiche a causa di elementi legati alla destra estrema, in questo caso uno
striscione – ricevuto dalla folla – su cui campeggiavano la scritta «Fieri di
essere italiani» e una croce
celtica.
Caratteristiche tecniche
Portiere di grande carisma e temperamento, abbinava a un ottimo senso
della posizione eccellenti doti tecniche,
fisiche e atletiche, che gli consentivano di
destreggiarsi con efficacia nelle parate in tuffo e nelle uscite alte; in quest'ultimo gesto
tecnico, pur essendo dotato di una buona presa, era solito preferire la
respinta, indirizzando il pallone verso il compagno meglio piazzato. Molto abile anche nelle
uscite basse, col passare del tempo ha
tuttavia ridotto la frequenza di questo genere di interventi. Talento originariamente
«istintivo e frenetico», ha palesato negli anni una
progressiva maturazione sul piano caratteriale e tecnico, affermandosi come
portiere calmo, essenziale e di grande longevità
sportiva.
Nonostante la statura elevata,
possedeva ottimi riflessi e notevole agilità; si distingueva, inoltre, per
la costanza di rendimento, la concentrazione, il buon rinvio col piede
destro[ e l'ottimo controllo di
palla, che all'occorrenza sfruttava
per eludere il pressing dell'avversario, propensione, quest'ultima,
manifestata soprattutto in giovane età, dapprima con una certa avventatezza e
successivamente con più prudenza. Non mancava nel suo
repertorio l'abilità nel parare i calci
di rigore: nel corso
della sua carriera ha neutralizzato numerosi tiri dal dischetto, alcuni dei
quali in circostanze decisive.
Carriera
Giocatore
Gli inizi, Parma
Inizia nella scuola calcio Canaletto, una società di calcio dilettantistica della Spezia. Passato nella categoria pulcini,
torna a Carrara per giocare nel Perticata,
altra formazione dilettantistica. A 12 anni passa al Bonascola, squadra della
sua città natale.
All'età di 13 anni, il 13 giugno
1991, viene acquistato dal Parma
per 15 milioni di lire pagabili in due anni. Dopo gli inizi da centrocampista, giocò tra i pali a 14 anni
per sopperire all'assenza di entrambi i portieri, infortunati. Da quel momento mantenne
pressoché stabilmente la posizione di estremo difensore, ispirato – come da lui
rivelato negli anni seguenti – dal camerunense Thomas N'Kono. In gialloblu, è cresciuto
calcisticamente grazie alla guida di Ermes Fulgoni (preparatore dei portieri,
ritenuto un maestro dallo stesso Buffon) e Villiam Vecchi.
Nella stagione 1995-1996 venne aggregato alla prima
squadra. L'allenatore Nevio
Scala decise
di farlo esordire dopo l'infortunio occorso al portiere titolare Luca Bucci, preferendolo ad Alessandro Nista, che era il secondo portiere
designato. Esordì in Serie A il 19 novembre 1995, a 17 anni, nella partita
contro il Milan terminata senza gol nella quale figurò tra i
migliori in campo. La domenica seguente, nella
gara con la Juventus, incassò la sua prima rete dal difensore Ciro Ferrara: l'incontro si concluse 1-1.
Nella stagione 1996-1997 diviene
titolare della squadra parmense, e il 24 settembre 1996 debuttò nelle coppe continentali, giocando contro il Vitoria Guimaraes in Coppa UEFA: i portoghesi vinsero per 2-0, eliminando i ducali
dal torneo. A fine stagione raggiunse il
secondo posto in campionato alle spalle della Juventus, ottenendo la prima storica qualificazione in UEFA Champions League del Parma.
La stagione seguente, Buffon fece
il suo debutto nella massima competizione europea per club: la prima
apparizione fu nella partita di andata del turno preliminare contro il Widzew
Łódź (vinta 3-1), il 13 agosto 1997, all'età di 19 anni e 197
giorni, mentre il debutto nella fase a gironi avvenne il 1º ottobre seguente,
nella vittoria per 2-0 contro il Galatasaray. Nel corso della stagione gli
venne affibiato il soprannome Superman, dopo aver parato un calcio di rigore a Ronaldo nella trasferta contro l'Inter.
Nella stagione 1998-1999 Buffon
vinse, il 5 maggio 1999, la Coppa Italia contro la Fiorentina, battendola grazie alla regola dei
gol in trasferta e, sette giorni dopo,
la Coppa UEFA sconfiggendo in finale i francesi dell'Olympique Marsiglia per 3-0, vincendo così il suo
primo trofeo internazionale. L'annata seguente si aprì con
la vittoria della Supercoppa italiana ai danni dei campioni
d'Italia del Milan. Tuttavia i ducali non colsero
nessun risultato di rilievo nel corso dell'annata e di quella successiva e,
nell'estate del 2001, Buffon decise di lasciare la formazione emiliana dopo 6
stagioni e tre trofei vinti.
Juventus
2001-2011
Dopo aver perfezionato l'acquisto
di Lilian
Thuram dal
Parma, il 3 luglio 2001, sempre dagli emiliani, la Juventus acquista Buffon per
75 miliardi di lire più la cessione a titolo
definitivo di Jonathan
Bachini, valutato 30
miliardi; Buffon diviene così
l'acquisto più oneroso nella storia della società bianconera (primato mantenuto fino al
2016, anno in cui la Juventus acquisterà Gonzalo Higuaín dal Napoli per 90 milioni di euro), nonché il calciatore italiano e il portiere più costoso di
sempre (record, quest'ultimo, battuto nel 2018 con i trasferimenti di Alisson Becker al Liverpool e di Kepa Arrizabalaga al Chelsea, rispettivamente per 75 e 80 milioni di euro).
Nella sua prima stagione in
bianconero, dopo un avvio incerto, incrementa il proprio rendimento e vince lo scudetto, il primo della carriera, con un sorpasso sull'Inter
all'ultima giornata. Nel 2002-2003 vince la Supercoppa italiana e un altro scudetto, perdendo
ai tiri
di rigore la finale della UEFA Champions League contro il Milan: già
protagonista di un rigore respinto a Luís Figo nella semifinale contro il Real Madrid, nell'ultimo atto del torneo compie una difficile
parata su Filippo
Inzaghi –
annoverata dallo stesso Buffon tra le più belle della sua carriera – e poi, nell'epilogo dal
dischetto, neutralizza i penalty di Clarence Seedorf e K'akhaber
K'aladze, ma il suo avversario Dida ne para tre e la coppa va al
Milan, che vince per 3-2. Quell'anno viene premiato
dalla UEFA come miglior giocatore della
stagione: nessun portiere aveva mai ricevuto prima questo riconoscimento.
Vinta nell'estate seguente la Supercoppa italiana 2003, ancora ai rigori e sempre contro
il Milan – decisiva la parata di Buffon sul tiro di Cristian Brocchi –, nella stagione 2003-2004 la Juventus si classifica
terza in campionato.
Nelle stagioni 2004-2005 e 2005-2006, con Fabio Capello in panchina, Buffon vince rispettivamente il
terzo e il quarto scudetto della sua carriera, in seguito revocati per le
vicende di Calciopoli. Nella prima parte della stagione
2005-2006, è costretto a stare lontano dai campi da gioco per un infortunio
alla spalla occorso dopo uno scontro con
il rossonero Kaká nel Trofeo Berlusconi. Il Milan cederà il portiere Christian Abbiati in prestito gratuito per
"risarcire" la Juventus. Retrocesso in Serie B nel 2006 sempre a causa di Calciopoli, decide, a
differenza di diversi compagni di squadra, di continuare la sua avventura con
la società piemontese anche nella divisione cadetta: per questo motivo, nel
mese di novembre, la Juventus lo ringrazierà pubblicamente acquistando una
pagina di ognuno dei tre quotidiani sportivi nazionali (Corriere dello Sport - Stadio, La Gazzetta dello Sport, Tuttosport), pubblicandovi queste parole: «La
tua maglia dice chi sei. La società, i compagni, i tifosi e i partner
ringraziano Gigi Buffon per essere ancora e sempre il loro numero uno». Frattanto, al terzo turno
della Coppa Italia 2006-2007, Buffon si incarica di calciare il
primo penalty della gara contro il Napoli decisa ai tiri di rigore, sbagliandolo; in seguito ne
parerà due, senza riuscire a evitare la sconfitta e l'eliminazione della
propria squadra. Il 18 novembre, durante il
match esterno contro l'AlbinoLeffe conclusosi 1-1, riceve la sua prima espulsione
in carriera, per un fallo su Ruben
Garlini.
A fine stagione la Juventus si
classifica al primo posto nonostante la penalizzazione, ritrovando la Serie A.
Durante la stagione 2007-2008 Buffon inizia a soffrire di acciacchi fisici, che lo affliggeranno anche
nelle due stagioni successive, costringendolo a saltare diversi incontri. Per la Juventus sono anni
altalenanti: dopo un terzo e un secondo posto ottenuti nelle stagioni 2007-2008
e 2008-2009, con i tecnici Claudio Ranieri e Ciro Ferrara, le due annate successive vedono i bianconeri,
guidati inizialmente ancora da Ferrara e poi da Alberto Zaccheroni e Luigi Delneri, classificarsi settimi.
2011-2018
Buffon neocapitano bianconero nella stagione
2012-2013
L'arrivo di Antonio Conte sulla panchina della Juventus coincide con il
ritorno ad alti livelli della squadra torinese, che dal 2012 al 2014 si
aggiudica tre scudetti consecutivi e due Supercoppe italiane. Divenuto capitano nel 2012 in
seguito all'addio di Alessandro Del Piero, nel campionato 2013-14 mantiene la sua porta
inviolata per 745' stabilendo – oltreché un record personale – la sesta miglior prestazione di tutti i tempi in Serie A.
Terminato il ciclo di Conte,
sostituito da Massimiliano Allegri nella stagione 2014-2015, la Juventus non riesce a vincere la terza Supercoppa italiana di fila, persa ai rigori
contro il Napoli, ma conquista il quarto
scudetto consecutivo, seguito dalla Coppa Italia (competizione in cui Buffon non scende mai in
campo, sostituito da Marco
Storari). Nello
stesso anno raggiunge la finale della UEFA Champions League, contro il Barcellona, perdendo per 3-1 nonostante la buona prova di
Buffon. Al termine della
competizione, l'estremo difensore viene inserito nella squadra
ideale dell'edizione 2014-2015.
Buffon all'esordio stagionale in UEFA Champions League 2014-2015 contro il Malmö FF
L'8 agosto 2015, con la vittoria
per 2-0 sulla Lazio, vince la quinta Supercoppa italiana con la Juventus e la
sesta personale, raggiungendo Dejan Stanković nella speciale classifica di
trofei vinti (6).Il 12 agosto si è
classificato al quarto posto dell'UEFA Best Player in Europe Award. Il 21 ottobre, nella partita
casalinga di UEFA Champions League pareggiata 0-0 contro
il Borussia
M'gladbach, supera
Alessandro Del Piero al primo posto della classifica dei minuti giocati con la
Juventus. A partire dal 64' di
Sampdoria-Juventus (1-2) del 10 gennaio 2016, in cui subisce una rete da Antonio Cassano, è protagonista di un lungo
periodo di inviolabilità, che lo porta a stabilire due record: l'11 marzo, a
seguito della vittoria per 1-0 contro il Sassuolo, diventa il portiere con la più
lunga striscia di imbattibilità in Serie A nella storia della Juventus,
superando il precedente primato di Dino
Zoff; il 20 marzo, in
Torino-Juventus, batte anche il record assoluto della massima serie (stabilito
da Sebastiano
Rossi nel
1994), migliorandolo fino a 974 minuti, quando subisce su rigore il gol
di Andrea
Belotti. Vince il campionato alla
trentacinquesima giornata, grazie alla vittoria conseguita contro la Fiorentina per 1-2 (nella quale, nel finale, risulta
decisivo ai fini del risultato parando un rigore a Nikola Kalinić) e alla sconfitta del Napoli secondo in classifica per 1-0
nella trasferta di Roma, nel posticipo giocato il lunedì pomeriggio. Il 21
maggio, pur non scendendo in campo durante la partita (così come durante tutta
la competizione, sostituito da Neto), vince la seconda Coppa Italia consecutiva con la Juventus, la terza personale.
L'11 ottobre 2016 si aggiudica la
14ª edizione del Golden
Foot; nello stesso mese viene
inserito dalla testata francese France
Football fra i 30
candidati alla vittoria del Pallone d'oro. Il 2 novembre, nel pareggio
casalingo contro il Lione (1-1), raggiunge quota 100 presenze in UEFA Champions League (escluse quelle nei turni
preliminari). Il 23 dicembre disputa la
finale di Supercoppa italiana 2016 contro il Milan, in cui i rossoneri si impongono ai tiri di rigore. L'8 aprile 2017, nella gara di
ritorno contro il Chievo, tocca quota 616 presenze in Serie
A, superando Javier
Zanetti al
secondo posto della classifica dei calciatori con più partite disputate nel
massimo campionato italiano. Alla fine di maggio mette in
bacheca sia la Coppa Italia (non giocando nessuna gara della manifestazione) che il sesto campionato di
fila. Non riesce invece
l'affermazione in Europa, dove la Juventus esce sconfitta nella finale della UEFA Champions League dinanzi al Real Madrid, vittorioso per 1-4; per Buffon si tratta della terza
finale di Champions League persa, dopo i precedenti del 2003 contro il Milan e 2015 contro il Barcellona. L'estremo difensore
bianconero viene comunque premiato come miglior portiere del torneo
continentale e, per la quinta volta in
carriera, come Miglior portiere dell'anno IFFHS; giunge inoltre 4º nella corsa
al Pallone d'oro, ottenendo il suo miglior piazzamento dopo il secondo
posto del 2006.
Nella sua diciassettesima stagione in maglia bianconera, in cui
si alterna a difesa della porta con il neoacquisto Wojciech Szczęsny, conquista rispettivamente
la quarta Coppa Italia e il settimo scudetto di fila: Buffon, insieme ai
compagni di squadra Barzagli, Chiellini, Lichtsteiner e Marchisio, è tra i 5 eptacampioni d'Italia
di questo ciclo juventino. Il cammino in UEFA Champions League si interrompe ai quarti di
finale contro il Real Madrid: nei minuti conclusivi della gara di ritorno, a
seguito di un rigore assegnato agli spagnoli, poi rivelatosi decisivo, Buffon
viene espulso per proteste e, dopo aver apertamente criticato la direzione
arbitrale nel post partita, subisce una squalifica di tre giornate.
In scadenza di contratto, il 19
maggio 2018, in occasione dell'ultima gara di campionato contro il Verona, gioca l'ultima partita del suo primo e più lungo
ciclo in maglia bianconera; si svincola dal club torinese
il 1º luglio seguente, sancendo di fatto la
promozione di Szczęsny a nuovo numero uno juventino.
Paris Saint-Germain
Buffon durante la stagione 2018-2019 trascorsa
al Paris Saint-Germain
Il 6 luglio 2018, a 40 anni, viene
ingaggiato a parametro zero dai francesi del Paris Saint-Germain. Nel corso della stagione si
alterna con l'altro portiere, il francese Alphonse
Areola. Fa il suo
esordio ufficiale con la maglia dei parigini il 4 agosto 2018 nella Supercoppa di Francia, vinta ai danni del Monaco (4-0); il successivo 6 novembre
debutta in UEFA Champions League con i parigini, nella
trasferta contro il Napoli (1-1) dopo aver scontato i tre
turni di squalifica comminatagli dall'UEFA in seguito alle dichiarazioni al
termine della partita Real Madrid-Juventus del precedente 11 aprile. Suo malgrado, un errore dello
stesso Buffon contribuisce all'eliminazione dei parigini dalla competizione
continentale, agli ottavi di finale, per mano del Manchester Utd che vince 3-1 la gara di
ritorno al Parco dei Principi, ribaltando lo 0-2 dell'andata.
Ritorno alla Juventus
Sul finire della stagione il
portiere, in scadenza di contratto, annuncia la decisione di non proseguire il
rapporto con il club francese e, una volta svincolatosi, il
4 luglio 2019 fa ritorno dopo appena un anno alla Juventus. La scelta dell'insolita
maglia numero 77, già indossata ai tempi del Parma, esplicita il ruolo di dodicesimo alle
spalle del titolare designato, che rimane Szczęsny.
Fa il suo secondo esordio con
i bianconeri il 21 settembre 2019 nella vittoria casalinga
contro il Verona (2-1). Il 28 settembre successivo,
venendo schierato in occasione della partita contro la SPAL, raggiunge la 903ª partita con squadre di club,
superando il precedente primato appartenuto a Paolo Maldini. Il 12 novembre, disputando
all'età di 41 anni, 10 mesi e 13 giorni la partita di UEFA Champions League contro il Bayer Leverkusen, diventa il secondo giocatore più
anziano a essere sceso in campo in tale competizione, alle spalle del
solo Marco
Ballotta. Il 18 dicembre, contro la
Sampdoria (battuta 1-2), diventa il giocatore con più presenze in Serie A nella
storia della Juventus, superando le 478 apparizioni di Alessandro Del Piero. Il 4 luglio 2020, in
occasione del derby vinto 4-1 contro il Torino, tocca quota 648 presenze in A superando l'ex primatista, Paolo Maldini, per presenze nella massima serie.
L'8 dicembre 2020 grazie alla
presenza contro il Barcellona stabilisce un nuovo record, diventando l'unico
giocatore della storia della Coppa dei Campioni/UEFA Champions League ad avere almeno una presenza
in quattro decenni consecutivi.
L'11 maggio 2021 annuncia la sua
decisione di lasciare definitivamente la Juventus a fine stagione. Il giorno seguente, nella
partita contro il Sassuolo, all'età di 43 anni e 104 giorni, diventa il
portiere più anziano della storia della Serie A a parare un calcio di rigore; il successivo 19 maggio,
vincendo per la sesta volta la Coppa
Italia (quinta
volta con i bianconeri), eguaglia Roberto Mancini per numero di vittorie nella
competizione.
Ritorno al Parma e ritiro
Dopo la scelta di non rinnovare il
contratto in scadenza con la Juventus, il 17 giugno 2021 viene
annunciato il suo ritorno al Parma, a vent'anni di distanza dalla
fine della sua prima esperienza con il club emiliano. Il 20 agosto seguente,
7 369 giorni dopo l'ultima gara con i crociati, compie il
secondo debutto giocando la gara di Serie
B pareggiata
per 2-2 contro il Frosinone; dalla gara successiva,
eredita la fascia da capitano dall’uscente Riccardo
Gagliolo. Il 19 novembre successivo, in
occasione dell'anniversario del primo esordio con la maglia del Parma, viene
celebrato con una riproduzione in chiave moderna della maglia usata in quella
partita, che poi indossa per la gara contro il Cosenza del 21 novembre. Il 5 febbraio 2022, in
occasione del pareggio per 0-0 contro il Benevento, stabilisce un nuovo record,
diventando il primo portiere a raggiungere quota 500 porte inviolate. Il 28 febbraio successivo
rinnova con i ducali fino al 2024. Termina la stagione con 27 reti subite in 26 partite.
Nella stagione 2022-2023 è vittima di qualche problema fisico e viene
alternato con il portiere argentino Leandro Chichizola, ottenendo tuttavia 17 presenze
in campionato. Il 30 maggio 2023, infine, scende
in campo nella semifinale di andata dei play-off persa per 3-2 in trasferta
contro il Cagliari, che rimane la sua ultima partita.
Il successivo 2 agosto, all'età di
45 anni, annuncia il ritiro dal calcio giocato.
Nazionale
Gioca in tutte le rappresentative
giovanili italiane dall'Under-15 all'Under-23. Gioca l'europeo Under-15 nel 1993 in Turchia,
il mondiale Under-17 nel 1993 in Giappone, arriva
in finale all'europeo Under-18 del 1995 e vince l'europeo Under-21 del 1996 pur senza scendere in campo
nel corso della manifestazione, in cui il portiere titolare della nazionale italiana è Angelo Pagotto; sempre nel 1996 è convocato
per i Giochi olimpici, venendo preferito allo stesso
Pagotto come riserva di Gianluca
Pagliuca.[195] Nell'estate 1997 con l'Italia
under 23 vince
i Giochi del Mediterraneo di Bari come portiere titolare.
1997-2006
Convocato per la prima volta
in nazionale maggiore dal CT Cesare
Maldini, esordisce il 29 ottobre 1997,
all'età di 19 anni, entrando al 32' del primo tempo al posto
dell'infortunato Pagliuca in occasione della partita
contro la Russia disputata a Mosca, valida per l'andata dello spareggio di qualificazione
al Mondiale 1998. Durante l'incontro, subisce
il suo primo gol in nazionale al 52' a causa di un'autorete di Fabio Cannavaro; la partita si conclude con il
risultato di 1-1. Durante la sua seconda
apparizione in azzurro, un'amichevole contro il Paraguay del 22 aprile 1998, compie un
intervento annoverato fra i più belli nella storia
del calcio, neutralizzando un tiro a
colpo sicuro di Hugo
Brizuela. Viene quindi convocato per
il campionato del mondo 1998 in Francia come terzo portiere
dietro Angelo
Peruzzi e
Pagliuca, diventando poi il secondo a causa dell'infortunio di Peruzzi,
costretto a rinunciare alla manifestazione e sostituito da Francesco Toldo.
Con l'arrivo sulla panchina della
nazionale del CT Dino
Zoff, Buffon viene
inizialmente promosso a vice di Peruzzi, ma in seguito, approfittando di alcuni
acciacchi del titolare, lo sostituisce temporaneamente nel marzo e nell'aprile
1999, quindi in modo definitivo
nell'ottobre dello stesso anno, divenendo il nuovo numero uno azzurro. Seppur reduce da una stagione
non esaltante, è convocato come titolare per
il campionato d'Europa 2000, ma è costretto a saltare la
manifestazione per via di un infortunio alla mano subito durante un'amichevole
di preparazione contro la Norvegia, lasciando spazio a Toldo. In seguito, sotto la guida
del CT Giovanni Trapattoni, batte la concorrenza dello stesso
Toldo e partecipa da titolare
al campionato del mondo 2002 e al campionato d'Europa 2004, subendo rispettivamente cinque e
due gol.
Buffon raggiunge i suoi massimi
livelli di prestazione durante il campionato del mondo 2006 in Germania sotto la gestione tecnica del
CT Marcello
Lippi. Durante il
torneo, infatti, subisce solo due reti, ovvero un autogol del compagno Cristian Zaccardo durante l'incontro con
gli Stati
Uniti nella
fase a gironi (terminato con il punteggio di 1-1) e il calcio di rigore realizzato da Zinédine Zidane nella finale del 9 luglio 2006 contro
la Francia. Fino a quest'ultima rete
aveva mantenuto la porta italiana inviolata per 458 minuti (avvicinandosi al
record nella competizione di 518 minuti stabilito da Walter Zenga nel 1990). Nella finale disputata all'Olympiastadion di Berlino, a 28 anni si aggiudica con la
nazionale italiana la Coppa del Mondo, battendo i francesi dopo l'1-1 ai calci
di rigore. Durante la partita è da ricordare in particolare la decisiva parata
effettuata nei supplementari su colpo di testa di Zidane. Con le sue parate è stato uno
dei maggiori artefici della vittoria azzurra del mondiale, venendo per questo
insignito del Premio
Yashin come
miglior portiere del torneo. In lizza fino all'ultimo per il Pallone d'oro, si classifica secondo dietro al compagno di
squadra Fabio
Cannavaro.
2006-2010
Al campionato d'Europa 2008, con il CT Roberto Donadoni, indossa la fascia di capitano nella gara d'esordio contro i Paesi Bassi (sconfitta per 3-0), a causa
dell'assenza di Fabio Cannavaro; in seguito evita all'Italia
una precoce eliminazione, parando di riflesso un rigore ad Adrian Mutu nella seconda gara del girone contro la Romania (1-1), e mantiene inviolata la porta
azzurra nella decisiva vittoria contro la Francia (2-0) che vale l'accesso ai
quarti di finale. Qui, nella gara che vede
la Spagna estromettere gli azzurri ai
tiri di rigore (2-4, 0-0 d.t.s.), neutralizza inutilmente ai fini del risultato il
tiro di Daniel
Güiza.[ Chiude la competizione con 4
reti al passivo.
Partecipa quindi alla Confederations Cup 2009, con Marcello Lippi tornato in
panchina, dove l'Italia viene eliminata al primo turno e nella quale il
portiere subisce 5 reti. Il 14 novembre dello stesso anno, nell'amichevole di
Pescara contro i Paesi Bassi, raggiunge quota 100 presenze in nazionale –
quarto giocatore italiano dopo Zoff, Paolo
Maldini e Fabio
Cannavaro a toccare tale traguardo.
Il 1º giugno 2010 viene selezionato
per il campionato del mondo 2010 in Sudafrica. Nella prima
partita del girone contro il Paraguay (1-1) si è infortunato alla
schiena, accusando un problema sciatico che lo ha costretto a lasciare il campo
durante l'intervallo; al suo posto è entrato Federico Marchetti, che è stato titolare anche per le
altre due partite del girone che ha visto l'Italia eliminata. Chiude quindi la
competizione con una presenza e una rete subita.
2010-2018
Dopo l'addio di Lippi, arriva come
CT Cesare
Prandelli, il quale
annuncia di nominarlo nuovo capitano della squadra non appena tornerà
disponibile recuperando dall'infortunio. Rientra a giocare il 9 febbraio 2011
nell'amichevole pareggiata per 1-1 in casa della Germania. Il 6 settembre 2011, nella
gara vinta per 1-0 sulla Slovenia, stabilisce il nuovo record
d'imbattibilità nelle qualificazioni europee: 644'.
Selezionato per il campionato d'Europa 2012, è tra i protagonisti
dell'Italia che si classifica al secondo posto, perdendo la finale ancora
contro la Spagna (0-4). Al termine della manifestazione, la commissione tecnica
dell'UEFA ha inserito Buffon nella lista dei migliori giocatori dell'edizione.
Convocato per la Confederations Cup 2013, gioca tutte le 5 partite in
cui è coinvolta la nazionale azzurra, che giunge al terzo posto dopo aver
battuto l'Uruguay ai calci di rigore (dove Buffon è decisivo
parando i penalty di Diego
Forlán, Martín Cáceres e Walter Gargano); nella precedente partita,
cioè la semifinale persa sempre dal dischetto e nuovamente contro la Spagna,
non aveva invece respinto alcun tiro dei sette calciati dalle furie
rosse. L'11 ottobre seguente, in
Danimarca-Italia (2-2), supera le 136 presenze di Cannavaro, diventando il
primatista azzurro dei calciatori più presenti in nazionale.
Nel 2014 prende parte al mondiale.
Nella terza partita contro l'Uruguay, nonostante Buffon risulti tra i migliori
in campo, l'Italia perde 0-1 e viene eliminata dalla competizione.
Il 6 settembre 2015, durante la
gestione del CT Antonio
Conte, Buffon
raggiunge le 150 presenze in maglia azzurra, scendendo in campo contro la Bulgaria in una gara di qualificazione
al campionato d'Europa 2016. Successivamente viene
convocato da Conte per l'europeo del 2016 dove, da titolare e capitano nella
competizione continentale, offre ottime prestazioni subendo una sola rete in
quattro partite; l'Italia verrà eliminata ai
quarti di finale dalla Germania, dopo i tiri di rigore, in cui Buffon comunque parerà il
tiro di Thomas Müller.
Il 24 marzo 2017, in occasione
della partita di qualificazione al campionato del mondo 2018 contro l'Albania, giocata a Palermo, tocca quota mille presenze tra squadre di club e
nazionale maggiore. Il 13 novembre dello stesso
anno, dopo aver perso lo spareggio
di qualificazione al mondiale contro la Svezia (1-0 e 0-0), Buffon afferma
di voler concludere la sua militanza in azzurro, salvo poi accettare la
convocazione del CT ad interim Luigi
Di Biagio per le
amichevoli contro Argentina e Inghilterra del 23 e 27 marzo 2018. Gioca titolare nella partita
contro la nazionale albiceleste persa per 2-0 a Manchester, ottenendo la sua 176ª
presenza, mentre rimane in panchina nell'incontro successivo, nel quale viene
schierato il giovane Gianluigi Donnarumma.
Il 17 maggio 2018, in una
conferenza stampa, annuncia il ritiro dalla nazionale.
Dopo il ritiro
Il 5 agosto 2023, pochi giorni dopo
l'annuncio del ritiro dal calcio giocato, entra nei ranghi della FIGC come capo delegazione
della nazionale italiana.
Alla fine del 2023 consegue il
diploma di direttore sportivo.
Ricopre il ruolo di capo
delegazione durante il ciclo di Luciano
Spalletti, partecipando
alla delegazione che partecipa ad Euro 2024. Continua a ricoprire tale ruolo
anche durante il ciclo del suo ex compagno di nazionale Gennaro Gattuso, trovando inoltre nello
staff Leonardo
Bonucci e Cesare Prandelli, rispettivamente come collaborare
tecnico e come direttore tecnico.